Test “aggiustati” per occultare l’uso di materiali non conformi. Si era verificato il collasso dei “conci” per effetto del fuoco e del calore
di FRANCA SELVATICI"Nessuno mai potrà accorgersi del magheggio". E' una delle frasi intercettate dai carabinieri del Ros nel corso delle indagini sul tunnel dell'alta velocità ferroviaria che sarà scavato nel sottosuolo di Firenze. Indagini che accrescono, e di tanto, i dubbi sulla qualità dell'opera e nella quale risultano indagate (al momento) 31 persone - imprenditori, amministratori e dirigenti di Italferr e Rfi (due società del Gruppo Ferrovie) nonché funzionari e consulenti ministeriali - per reati che vanno dalla associazione a delinquere, alla frode in pubbliche forniture, alla truffa, all'abuso d'ufficio, alla corruzione. L'inchiesta è coordinata dal procuratore Giuseppe Quattrocchi e dai sostituti Giulio Monferini e Gianni Tei e condotta, oltre che dal Ros Carabinieri, dal Corpo Forestale dello Stato. Fra gli indagati figurano la ex presidente Pd della Regione Umbria Maria Rita Lorenzetti e Renato Casale, rispettivamente presidente e amministratore delegato di Italferr, la società di progettazione del Gruppo Ferrovie.
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