Un mese e mezzo da incubo per la città mette in ginocchio anche il turismo
Centocinquanta milioni di
danni per le imprese commerciali artigianali in provincia di Genova.
Dodici milioni in meno di fatturato per il settore turistico alberghiero
in Liguria. Tre alluvioni in un mese e mezzo mettono in ginocchio
l'economia. Non ci sono solo le 320 famiglie evacuate, gli 80 palazzi
sgomberati, le centinaia frane che ogni giorno fanno capire come il
territorio sia fragile, la lunga lista delle somme urgenze che toccando
quota 70 fanno conquistare a Genova il triste primato di "caso europeo".
Il fango e la pioggia sono piaghe che azzerano il futuro di
commercianti, di tante realtà che dal 2011 stentano a rialzarsi e ora
devono fare i conti con un'altra emergenza. Con la pioggia svaniscono i
sogni di tanti piccoli imprenditori vittime della crisi, che aspettavano
il Natale per rimettersi in sesto. Alluvioni e frane - secondo i dati
di Unioncamere - sono la principale causa delle diminuzione del
business in Italia (68,5%), seguiti dall'inquinamento ambientale (15,1%)
e dai terremoti (6,5%).
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