Il ponte distrutto a dall’alluvione del 13 ottobre
Giampiero Carbone
NOVI LIGURE
L’alluvione ma soprattutto la burocrazia mettono a rischio
l’attività della Apiari degli Speziali, a Novi. La storica azienda di
produzione del miele biologico è stata vittima del doppio nubifragio,
rimanendo due volte isolata. Per ricostruire il collegamento con la
provinciale Novi-Tassarolo il titolare, Francesco Panella, si sta
scontrando con una burocrazia «kafkiana».«Il 13 ottobre - racconta - il rio si è portato via il ponte che conduce all’azienda, dove per altro abito. Un problema da risolvere al più presto, essendo quella la sola strada percorribile. I tempi per riattivare il collegamento però si sono dimostrati lunghissimi». Il motivo? Panella si è sentito dire dalla Regione e da altri enti che non c’è alcuna problematica di incolumità pubblica essendo il ponte su proprietà privata. Per cui, nessuna fretta dagli uffici. «Poiché - dice l’imprenditore -, dovendo lavorare su acqua pubblica, serve una mole di autorizzazioni che, con i tempi normali, arriveranno chissà quando. Nessuno ha però voluto considerare che noi abitiamo qui e che nel mezzo della nuova piena del 3 novembre abbiamo dovuto portare via, in fretta e furia, mia suocera, anziana e infortunata, che non poteva rimanere isolata. Sembra che a nessuno importi di una ditta che dà lavoro a 3 persone oltre agli stagionali e di varie abitazioni irraggiungibili e quindi inagibili».
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