Uccisa da un albero, alla famiglia addebitate spese per rimuovere l’auto della vittima
La richiesta fu inoltrata da unasocietà che si occupa del ripristino delle condizioni di siucurezza dopo gli incidenti
NAPOLI - Sedicesimo piano della torre A del Palazzo di giustizia. Poco
dopo le 13 il gup Gabriella Pepe si è pronunciata sulle sorti delle tre
persone: un vigile del fuoco, un vigile urbano ed un’agronoma del Comune
di Napoli, ritenute, secondo l’accusa, responsabili del crollo di un
grosso ramo che il 10 giugno dello scorso anno si abbatté sull’auto
sulla quale viaggiava Cristina Alongi, uccidendola sul colpo. Tutti
rinviati a giudizio per disastro e omicidio colposo. Il giudice per le
indagini preliminari ha accolto, dunque, la richiesta del pm Danilo Di
Tommaso — subentrato a Giovanni Corona che a suo tempo aveva coordinato
le indagini e ora ha ceduto la mano in quanto passato alla Procura di
Napoli Nord — fissando la prima udienza del processo di fronte al
giudice monocratico Nicola Miraglia del Giudice al 13 marzo 2015. E ieri
in aula c’erano il vedovo della signora Alongi, l’ingegnere Francesco
Pisano, assistito dagli avvocati Eugenio Baffi e Maurizio Sica; i
fratelli della signora. Soddisfatti, come era prevedibile, le parti
offese. Annuncia battaglia l’avvocato Baffi, che chiama in causa, senza
giri di parole, l’amministrazione comunale che, secondo il legale, in
tutta questa vicenda non è mai intervenuta per un sostegno, «quanto meno
morale» ad una famiglia «colpita da una simile tragedia. Certamente —
ha aggiunto l’avvocato — ci avvarremo dalla facoltà di vedere ristorata
una perdita così grave come quella della signora Alongi». Una tragedia,
si diceva, aggravata anche da uno strascico burocratico che ha
dell’assurdo: la richiesta di risarcimento pervenuta alla compagnia
assicurativa della signora Alongi da parte della società “Sicurezza e
Ambiente”. Tale Spa, che opera in tutto il territorio italiano, si
occupa (leggendo la mission sull’home page aziendale) del «servizio di
ripristino delle condizioni di sicurezza stradale e reintegra delle
matrici ambientali compromesse al verificarsi di incidenti stradali
sull’intero territorio nazionale».
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