Mentre la Popolare chiedeva investimenti alla clientela, Via Nazionale
già sapeva che erano fortemente a rischio. Ma non è intervenuta e i
risparmiatori hanno perso tutto. E' dal 2002 che Palazzo Koch ha riserve
sull'istituto aretino e lo ribadisce nel 2010 e nel 2012
Già due anni fa Banca Etruria era travolta “in modo irreversibile” da un “progressivo degrado” in corso indisturbato da 11 anni. Lo ha scritto il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco in una lettera al consiglio d’amministrazione della Popolare aretina il 3 dicembre 2013. Peccato che la lettera fosse segretata, probabilmente per non disturbare il collocamento di obbligazioni subordinate in corso proprio in quei giorni. Se Visco avesse reso pubblica la lettera, molti risparmiatori avrebbero potuto salvare i propri risparmi. Ma per Bankitalia
il parco buoi non deve sapere, per essere spolpato meglio. In questo
caso però, essendo saltato il banco, è possibile che chi ha perso i suoi
soldi chieda giustizia in tribunale: la Vigilanza bancaria sapeva cose tremende su Banca Etruria e le ha occultate al pubblico.
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