l docente: «Tra l’Oltrepo e la pianura scorre una faglia che si sta muovendo. E che fa aumentare i rischi di terremoto»
di Stefania Prato
PAVIA. Si muove la terra pavese. Lievi movimenti che comportano l’abbassamento del Pavese e l’innalzamento dell’Oltrepo. E che costringono i geologi a chiedere più attenzione e maggiore prevenzione. «È una questione di qualche millimetro, esattamente di circa due all’anno», precisa Gianfrancesco Peloso, geologo e già docente di geologia applicata alla facoltà di ingegneria dell’università di Pavia.
Ma sono sufficienti, aggiunge, a spiegare i movimenti franosi, legati
appunto all’instabilità del suolo. Una situazione che costringe a non
sottovalutare eventuali rischi sismici.
Ed è attenzione per quella faglia che delimita la zona
Oltrepadana da quella del Pavese e che è «espressione di una tettonica
piuttosto complessa che interessa tutta l’Italia del nord». «Due
blocchi, strisciando l’uno contro l’altro, generano energia che,
sprigionandosi, determinano terremoti - sostiene Peloso -. Una
situazione in evoluzione e da tenere sotto controllo. I movimenti, sono
minimi, ma, sommati nel tempo, potrebbero causare criticità. Per questo,
soprattutto in Oltrepo, sarebbe necessario costruire e ristrutturare seguendo le norme antisismiche».
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