Bollette, per i morosi pagano tutti. Debito di 200 milioni da dividere
Si tratta degli oneri di sistema. Consumatori furiosi: ricorsi al Tar
Roma, 23 febbraio 2018 - Dopo le bollette su 28 giorni, si apre il fronte delle morosità spalmate in bolletta a tutti gli utenti, compresi quelli perfettamente in regola con i pagamenti. Il conto provvisorio è 200 milioni
ma potrebbe superare il miliardo di euro, che è il totale delle
morosità complessive rivendicate dalle società elettriche. La delibera
dell’Autorità dell’energia, che in realtà si limita a ratificare le
sentenze del Tar e una del consiglio di Stato (2182/2016), spiega che la
legge pone in capo ai clienti finali, e non alle imprese di vendita,
gli oneri generali di sistema pagati ai distributori. Ed è solo la prima
tranche della torta di debiti da spalmare sulle bollette.
Ma cosa sono gli oneri di sistema? Rappresentano il 19%
della bolletta, dentro ci sono una molteplicità di voci: messa in
sicurezza del nucleare, incentivi alle fonti rinnovabili, promozione
dell’efficienza energetica, agevolazioni per la rete ferroviaria,
sostegno alla ricerca, agevolazioni agli energivori e oneri per il bonus
elettrico. Le sentenze della giustizia amministrativa nascono dai
ricorsi delle aziende fornitrici che, è il caso di qulle di piccole
dimensioni, si sono ritrovate in crisi quando hanno dovuto pagare ai
fornitori gli oneri di sistema senza che le fatture dei propri clienti
fossero saldate. Il risultato, però, è tipicamente all’italiana: utili
privati e debiti socializzati. Anche perché si stima che solo il 2,3%
dei clienti domestici non sia in regola con i fornitori di energia.
Questo significa che il 97,7% delle famiglie italiana dovrà pagare
debiti non suoi. Secondo l’ultimo ‘Monitoraggio retail’ dell’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente
(ARERA), nel 2016 le morosità del sistema elettrico incidevano per ben 6
miliardi di euro (di morosità totali) su un ammontare di 61 miliardi di
fatturazione complessiva. Tra i morosi – denuncia l’associazione
consumatori Codici – solo 1,4 miliardi sono addebitabili ai consumatori
domestici mentre i restanti 4,6 miliardi si riferiscono a utenti di
altri usi e media tensione, principalmente Pa, partite Iva e soggetti
diversi dal consumatore domestico.
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