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mercoledì 16 gennaio 2019

Giulia, sergente pilota: «Io vittima di nonnismo, frustata dai compagni»

Veneziana, ha 20 anni. Indaga la Procura militare di Roma. Nel mirino il «battesimo del volo», rito di fine corso. Giulia Schiff, prima al tirocinio, è stata poi espulsa dall’Accademia «per insufficente attitudine militare».

Frustate, botte, testate. E sarà pure un rito iniziatico ma il sedere del sergente ne è uscito segnato. Anche perché il soggetto in questione non è esattamente Mike Tyson: si chiama Giulia e per quanto disponga di una volontà di ferro e di un fisico atletico, visto che oltretutto è stata mezzofondista nazionale, un trattamento simile non era pronta ad affrontarlo.

La denuncia

Risultato: curate le ferite, riflettuto a lungo sulla cosa, il sergente Giulia Jasmine Schiff ha deciso di fare un passo decisivo. Si è presentata alla Procura militare di Roma e ha denunciato il fatto con tanto di video e fotografie. Non solo. Partendo dal fattaccio in questione, noto come «battesimo del volo», Giulia ha raccontato una sorprendente storia di formazione militare, sulla quale la pm Antonella Masala ha aperto un fascicolo che vede già diversi indagati e rischia di ingigantirsi. Dietro alla vicenda specifica ci sono infatti questioni delicate: il senso di certe «tradizioni», i limiti del rigore, il rapporto uomo-donna e il nonnismo, un vecchio arnese che spesso torna alla ribalta.

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Chi sono e dove si trovano i latitanti fuggiti all’estero e che non torneranno in Italia

Da Giorgio Pietrostefani a Marina Petrella, ecco nomi e volti dei principali ricercati
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Terremoto LʼAquila, la beffa per i parenti delle vittime: lo Stato chiede indietro i soldi dei danni

Maria Grazia Piccinini, mamma di una dei morti nel sisma, a Tgcom24: “Ho scritto a Conte, nessuna risposta”

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A dieci anni dal terremoto de L’Aquila non c’è pace per i familiari delle vittime. Contro di loro, infatti, c’è una causa aperta dalla Presidenza del Consiglio. Il governo ha portato in tribunale i parenti delle persone decedute nel sisma del 2009. Obiettivo: riavere una somma di denaro data alle famiglie dopo la condanna in primo grado dei membri della commissione Grandi Rischi. Sentenza, poi, ribaltata in Appello.

L’assoluzione dei sei esponenti della commissione in secondo grado comporterebbe, secondo l’avvocatura dello Stato, l’onere per i familiari delle vittime di restituire la provvisionale ricevuta a causa della morte dei loro cari. I parenti però non ci stanno. Lunedì 14 gennaio si è tenuta una nuova udienza. L’avvocato Maria Grazia Piccinini, mamma di Ilaria Rambaldi, deceduta nel sisma, è intervenuta a Tgcom24.

“Parlo per conto dei familiari delle vittime. Per quanto riguarda le ricostruzioni, queste, in parte, sono state fatte, in parte sono in corso. Non è ancora tutto finito, ma le cose si stanno sistemando. Quello che non si sta sistemando sono i morti. In tutti i decreti legge emanati a favore del sisma del 2009 niente e nessuno ha mai considerato le vittime. Per di più la causa contro la commissione Grandi Rischi è stata fraintesa in molti sensi”.

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Record di No in Parlamento: bocciata la Brexit di May. Ma lei resiste: “Non lascio”

Mai così tanti voti contrari, più vicina l’uscita dall’Ue senza un accordo. Laburisti all’attacco: nuove elezioni. Oggi si vota la sfiducia alla premier

INVIATO A LONDRA
La Camera dei Comuni ha bocciato l’accordo fra Theresa May e l’Ue del 26 novembre scorso. Una sconfitta sonora, uno schiaffo secco come mai un premier in carica aveva subito.
A dire no alle 585 pagine dell’intesa e all’allegato politico (sul futuro dei rapporti fra Regno Unito e Ue) sono stati 432 deputati, con il governo se ne sono schierati appena 202: uno scarto di 230 che ne fa il margine più ampio di sempre. Non è servito corteggiare uno a uno i deputati ribelli - May ne ha incontrati una ottantina fra domenica e lunedì - e nemmeno sventolare il «tradimento» verso gli elettori o la paura del «no deal» per convincere i compagni di partito a ratificare l’intesa. Tutti sono rimasti fermi sulle proprie posizioni.
Ma l’ultima pagina di questo psicodramma moderno scritto e letto sulle spalle di oltre 60 milioni di britannici non è ancora stata scritta. Quando lo speaker del Parlamento John Bercow ratifica il risultato, la premier prende la parola. È tutt’altro che sorpresa e rilancia. Nessuna retromarcia sulla bontà del suo accordo, «l’unico possibile che tutela l’uscita dalla Ue e i cittadini», ma ammette che il messaggio dei deputati le è arrivato forte e chiaro.
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martedì 15 gennaio 2019

Migranti, naufragio nel mar Egeo: morta bimba di 4 anni in seguito a un respingimento del guardacoste greco

Il gommone in difficoltà era diretto in Grecia. Salvate 46 persone

Il corpo di una bimba di 4 anni è stato recuperato dalla guardia costiera turca nel corso di un'operazione di salvataggio compiuta all'alba nel mar Egeo nei confronti di un gommone in difficoltà carico di migranti. Il mezzo era diretto alle isole greche ed è stato intercettato 5 miglia al largo della località costiera di Kusadasi, nel sud-ovest turco, dopo il lancio di un segnale di Sos. Secondo una prima ricostruzione il natante ha iniziato a imbarcare acqua mentre si dirigeva verso le isole della Grecia e i confini dell’area Schengen. Gli altri 46 migranti a bordo (le cui nazionalità non sono note) sono stati salvati nel corso di un’operazione della stessa guardia costiera turca, condotta con tre mezzi navali e un elicottero.
L’operazione di respingimento
«C’erano onde forti. Pensavamo che fossero venuti a salvarci. Ci hanno detto di spegnere il motore. Poi hanno legato la nostra barca alla loro, iniziando a farci girare in cerchio. Hanno provato a ucciderci. Sono riuscito a salvare due miei figli, ma non l’altra», ha raccontato il padre della bimba morta nel naufragio, Mohammed Fadil, citato dall’agenzia di stampa turca Anadolu. Fadil, di nazionalità irachena, è tra le 46 persone tratte in salvo dai guardacoste di Ankara. A detta dell’uomo la morte della piccola sarebbe seguita a un’operazione di respingimento della guardia costiera greca.
I bambini morti in Siria
I bambini stanno pagando in questi giorni un prezzo altissimo alla tragedia della guerra e dell’immigrazione: 15 di loro sono morti in Siria nelle ultime settimane a causa del freddo e della mancanza di cure mediche, 13 di loro avevano meno di un anno. La denuncia arriva dall’Unicef. In particolare, le gelide temperature e le dure condizioni di vita a Rukban, al confine sud-occidentale della Siria con la Giordania, stanno sempre più mettendo a rischio le vite dei bambini e in un solo un mese, afferma l’Unicef, «almeno 8 bambini - la maggior parte con meno di 4 mesi e il più piccolo nato da solo un’ora - sono morti». 

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Pil e recessione: a rischio quota 100, reddito di cittadinanza e investimenti

Oxford Economics ritiene che l'Italia è già entrata in recessione nella seconda metà del 2018

“I dati recenti continuano ad essere deludenti e ci aspettiamo che l’Italia sia entrata in recessione nella seconda parte del 2018.[…] La recessione potrebbe trascinarsi nella prima parte di quest’anno, soprattutto se la crescita della zona euro continuasse a deludere. Per il 2019, vediamo una crescita del PIL di solo lo 0,3% dopo lo 0,9% del 2018″. Così Oxford Economics, uno dei più importanti ed autorevoli centri studi internazionali in fatto di previsioni economiche e analisi quantitative, certifica uno scenario che prevede una crescita quasi piatta l’anno prossimo, lo 0,3% appunto. Scenario peraltro già anticipato nei giorni scorsi da altre analisi.

Il nodo clausole
“L’incertezza riguardo la politica di bilancio – si legge sempere nell’analisi di Oxford Economics – è stata attenuata ma i problemi di fondo sono stati solo rinviati, soprattutto in autunno, quando dovrà essere concordato il bilancio per il 2020. Gli obiettivi di disavanzo pubblico dell’1,8% del PIL per il 2020 e dell’1,5% per il 2021 presuppongono aumenti dell’IVA pari rispettivamente all’1,2% del PIL e all’1,5% del PIL. Il nostro modello di simulazione suggerisce che l’aumento dell’IVA nel 2020 comporterebbe da solo una riduzione della crescita del PIL di 0,5 punti percentuali sia nel 2020 che nel 2021. Questo dato si confronta con la previsione di crescita del PIL del governo di circa l’1% annuo per il 2020 e il 2021 (sostanzialmente la stessa del 2019). Poiché queste includono l’impatto dell’aumento dell’IVA, le previsioni ufficiali ci sembrano estremamente ottimistiche. A nostro avviso, questo bilancio rappresenta una mossa elettorale dei due partiti della coalizione, in vista delle elezioni europee di maggio. Inoltre, non affronta i perenni problemi italiani di bassa crescita della produttività e di elevato debito pubblico”.
Riforme a rischio
In questo quadro è evidente come siano a rischio le prospettive reali di reddito di cittadinanza, riforma delle pensioni e rilancio degli investimenti. Cioè dei tre pilastri della manovra del governo Conte. Nel calendario della legge di bilancio, il 2019 è solo un prologo, reso tale dall’accordo con Bruxelles sul deficit al 2 per cento. Lo sviluppo pieno di queste misure, e della loro spesa, arriva al 2020. Quando verrebbe finanziato da maxi-aumenti dell’Iva da 51,8 miliardi e da una crescita stabile all’1 per cento. Ma anche per l’effetto recessivo dell’Iva, il palcoscenico dell’economia rischia di essere troppo piccolo per ospitare sia l’Iva sia l’aumento del Pil.
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Alessandria, i piatti biodegradabili della mensa scolastica si sciolgono con la polenta. Sequestrate 4mila stoviglie

La denuncia è partita dalla mamma di una ragazza di 12 anni, che le ha raccontato l'episodio. Dai primi accertamenti, sembra che manchino i bollini che autorizzano all'uso alimentare del materiale, tra cui forchette, cucchiai e coltelli utilizzati nella mensa


Il piatto si scioglieva con la polenta bollente, diventando un tutt’uno che finiva nello stomaco dei ragazzi. È successo in una scuola in provincia di Alessandria, dalle parti di Casale Monferrato. I Nas hanno così sequestrato 4mila piatti biodegradabili usati nella mensa scolastica per servire i pasti agli alunni. Come riporta La Repubblica, pare che non si tratti di un caso isolato, tanto è vero che il materiale sequestrato raccolto dai carabinieri, guidati da Biagio Fabrizio Carillo, è stato inviato all’Arpa (l’agenzia regionale per l’ambiente), per accertamenti. Si verificherà, in particolare, a quale temperatura le posate biodegradabili comincino a sciogliersi.
La denuncia ai carabinieri è partita da una mamma, dopo che la figlia dodicenne le aveva raccontato di aver assistito al totale scioglimento del piatto subito dopo che le era stata versata la polenta molto calda. Dai primi accertamenti, sembra che manchino i bollini che autorizzano all’uso alimentare del materiale su piatti, forchette, cucchiai e coltelli. 
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Fiona May: "Una volta mi dissero 'hai 4 difetti: sei donna, sei intelligente, sei bella e sei nera'"

La campionessa mondiale di atletica parla del clima di razzismo che si respira in Italia: "Il razzismo è figlio dell'ignoranza e della paura: chi è al potere vuole alimentarle"




Fiona May è uno dei volti simbolo della'atletica italiana ed internazionale: due volte campionessa mondiale di salto in lungo, tuttora record italiano e due argenti alle Olimpiadi di Atlanta e Sidney 2 medaglie d'oro nel 1995 a Goteborg e nel 2001 a Edmonton, oltre a medaglia di bronzo nel 1997 ad Atene. La May, oltre al mondo sportivo, ha avuto anche esperienza in quello dello spettacolo, cimentandosi come attrice e poi nel ballo.
Insomma, una donna eclettica che si è raccontata in una video-intervista a La Stampa, parlando del nuovo spettacolo teatrale di cui è protagonista ("Maratona di New York") e riflettendo anche sul tema razzismo.
Una volta mi dissero, Fiona tu hai quattro difetti: sei donna, sei intelligente, sei bella e sei nera. Io ho ringraziato, me lo sono stampato in testa e ho detto: "Vai avanti".
Fiona May ha le idee ben chiare su quale sia la causa scatenante del razzismo.
Io non voglio perdere energie a discutere con chi è ignorante o non vuole capire. Penso che alla base di tutto ci sia la paura. Il razzismo è figlio della paura. Paura di percepire qualcosa che non conosci, paura di accettare. Ed è colpa di qualcuno che ha fatto passare l'idea che chi arriva in questo Paese lo faccia per rubare qualcosa agli italiani.
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Sanremo 2019, tutti i cantanti che si sono schierati con Baglioni

Scorte di latte, pomodori e medicine: così il Regno Unito si prepara alla Brexit

Oggi il voto a Westminster sulla proposta di uscita dalla Ue. May avrebbe 197 voti sui 318 necessari e il sì all’accordo sembra molto difficile. Nel Paese parte il piano di emergenza per affrontare il dopo 29 marzo: maxi spesa di generi alimentari, negli ospedali provviste di farmaci

Manifestanti anti-Brexit con la bandiera britannica fuori dal Parlamento
INVIATO A LONDRA
Al Sainsbury’s di Wilson Road, cinque minuti da Victoria Station, una signora di mezza età spinge un carrello pieno di lattine di cereali, cornflakes, bibite, prugne secche e latte di cocco. Stampa un sorriso largo e si avvia alla cassa quando le chiediamo se anche lei stia facendo la scorta per affrontare la Brexit.
Magari avrà una famiglia numerosa e la risposta del carrello che trabocca è tutta lì, ma nel Regno Unito che fa il conto alla rovescia per l’addio alla Ue, l’alba del 30 marzo, l’idea della corsa alle provviste non è fantascienza. Lo fanno comuni cittadini, organizzati su Facebook - uno dei gruppi, il più agguerrito e foriero di informazioni per mamme è il 40% Preppers - e aziende, grandi e piccole. Le signore che dispensano consigli invece su mumsnet.com sono rigorose e metodiche.
Quando inizierà il processo dell’uscita dalla Ue, Londra teme l’assalto ai supermercati
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Brexit, cosa succederà secondo gli allibratori e la scommessa di Theresa di May


Costi e benefici...

Tutta l'analisi costi benefici sul Terzo Valico assume come base di calcolo una riduzione del tracciato di 21 km asserendo "la tratta di valico attuale presenta infatti una estesa di 75 km contro i 54 di quella di progetto".

Non hanno mai visto né un progetto dove sono ben chiari i punti di inizio e fine di quei 54Km, né un semplice orario ferroviario, dove è evidente che i treni partono da Brignole, stazione che neanche sanno dove si trovi.

Però si possono permettere di decidere delle nostre sorti spacciando dati surreali per verità di scienza


Fonte

Derubava i malati terminali, arrestata operatrice sanitaria

E' successo a Chiavari

CHIAVARI - Una operatrice socio-sanitaria in servizio al reparto cure palliative dell'ospedale di Chiavari è stata arrestata dalla polizia con l'accusa di avere derubato alcuni pazienti terminali. Gli episodi, ai danni anche dei parenti dei malati e di una stagista, sarebbero iniziati nel 2015.
Gli agenti hanno ricostruito almeno otto furti. In alcuni casi la donna ha sfilato gli anelli dalle mani dei malati, in altri ha invece frugato nei cassetti dei comodini o nelle borse, approfittando dello stato di semi incoscienza delle vittime. Alle indagini hanno collaborato anche la direzione sanitaria e i medici. 
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Calderoli condannato per gli insulti a Kyenge

Definì l'allora ministro "orango", riconosciuta l'aggravante razziale


È stato condannato primo grado a un anno e sei mesi dal tribunale di Bergamo, che ha riconosciuto l'aggravante razziale, il senatore della Lega Roberto Calderoli, a processo a Bergamo - dove vive - per aver dato dell'orango all'ex ministro del governo Enrico Letta, Cecile Kyenge, nel luglio 2013 alla festa della Lega Nord di Treviglio. L'ex ministro non si è costituita parte civile e non sono previsti risarcimenti di natura economica. "Abbiamo vinto un'altra volta - ha commentato Kyenge dal suo profilo Facebook -. Evviva evviva evviva. Il razzismo la paga cara. Anche se si tratta del primo grado di giudizio, e anche se la pena è sospesa, è una sentenza incoraggiante per tutti quelli che si battono contro il razzismo. Perciò esprimo la mia soddisfazione per questa vicenda: non solo per questioni personali, ma anche perché la decisione del Tribunale di Bergamo conferma che il razzismo si può e si deve combattere per vie legali, oltre che civili, civiche e politiche".

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Terremoto di magnitudo 4.6 sulla costa della Romagna: lievi danni e scuole chiuse a Ravenna

Scossa poco dopo la mezzanotte, avvertita in tutto il Nordest. Replica di intensità minore mezzora dopo


Il Comune di Ravenna comunica che oggi in via precauzionale le scuole di ogni ordine e grado resteranno chiuse, in seguito alla scossa di terremoto di magnitudo 4.6 avvenuta sul territorio poco dopo la mezzanotte. Il Comune rendo poi noto che al momento si segnalano danni solo di lieve entità e che non sono pervenute richieste di soccorso: verifiche strutturali sono in corso sulle situazioni segnalate. Nel corso della giornata verranno effettuati controlli su tutti i circa 90 plessi scolastici del territorio comunale.


Era passata da pochi minuti la mezzanotte quando la scossa ha svegliato la Romagna. L'epicentro è stato localizzato lungo il litorale ravennate, 11 km a est del capoluogo. Secondo le rilevazioni dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) la magnitudo è stata 4.6, con ipocentro a 25 km di profondità. Mezz'ora dopo una replica di minore intensità: 3.0, con epicentro stavolta a 9 km da Cervia. Molte persone, impaurite, hanno abbandonato le case e sono scese in strade. Immediatamente si sono attivati Vigili del fuoco e Protezione civile. Anche il Comune di Cervia ha disposto, in via cautelativa, sopralluoghi in tutte le scuole comunali. In tutta la zona la Protezione civile è mobilitata per seguire l'evolversi della situazione.

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lunedì 14 gennaio 2019

“Gli spacciatori vanno in bicicletta”: altro scivolone della Lega contro i ciclisti

Dopo la frase shock della segretaria della Lega di Prato che nello scorso mese di ottobre aveva detto che le ciclabili erano state costruite appositamente per i migranti, mentre i pratesi non vanno in bicicletta perché devono lavorare, adesso è il turno del segretario emilano della Lega, Gianluca Vinci, che se la prende con chi va in bicicletta.
A riferirlo è Reggio Sera che riporta la dichiarazione del numero uno regionale e deputato del carroccio.
Parlando della sicurezza nella zona della stazione di Reggio Emilia, Vinci ha proposto la riapertura totale al traffico del viale d’ingresso alla struttura, eliminando la corsia preferenziale per i bus oggi esistente. La motivazione sarebbe  che “lo spacciatore va a piedi o in bicicletta, la brava gente di solito usa l’automobile”.
In condizioni normali una simile banalizzazione della realtà avrebbe generalmente portato il politico di turno a fare marcia indietro dicendo di essere stato frainteso, ma siamo nel 2019, l’onorevole Vinci non ritratta e anzi si impegna a fondo per dimostrare di essere dalla parte della ragione ...
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Maxitamponamento in Valsugana, 16 feriti. Sono quasi 50 le auto coinvolte

La Croce Rossa ha allestito sul posto una piccola tendopoli per soccorrere le persone coinvolte

Una piccola tendopoli è stata allestita dalla Croce Rossa sul luogo dell'incidente avvenuto  lungo la Strada Statale 47 Valsugana, per soccorrere e medicare i feriti meno seri, mentre i più gravi si trovano ricoverati in vari ospedali trentini.  Le condizioni più serie riguardano cinque automobilisti, tutti in "codice rosso", trasportati in elicottero al "Santa Chiara" di Trento. Sono stati quasi 50 i mezzi coinvolti nella serie di tamponamenti, tra cui una decina di mezzi pesanti, incapaci a fermarsi a causa del ghiaccio, causato da una precipitazione, acqua mista a neve, iniziata dopo le 7.00 e proseguita per circa un'ora che, anche a causa delle temperature sotto zero, ha formato una patina insidiosissima sull'asfalto. 
Il tratto è stato riaperto poco dopo le 14 . I feriti sono un giovane di 21 anni, uno di 19, uno di 29 e una di 20, non in pericolo di vita, più una giovane di 25 anni e una donna di 41 anni, che i sanitari riferiscono a rischio. Altri sei feriti sono stati trasportati all'ospedale di Borgo, in Trentino. Si tratta di un uomo di 36 anni, uno di 57 anni, una donna di 57 anni, una giovane di 25 anni, un giovane di 26 anni e una sesta persona di cui non è nota l'età, nessuno segnalato a rischio. 
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Antartide, in 40 anni massa dei ghiacci ridotta di 6 volte

Più di 1 centimetro l'aumento livello mari

L'Antartide sta perdendo ogni anno una massa di ghiaccio sei volte superiore a quella che ha perso negli ultimi 40 anni. Con il conseguente innalzamento dei livelli delle acque dei mari di più di un centimetro nello stesso arco di tempo. È quanto emerge dallo studio pubblicato sulla rivista dell'Accademia americana delle Scienze (Pnas), condotto da un gruppo internazionale di glaciologi dell'Università della California, a Irvine, coordinato da Eric Rignot, insieme ai colleghi del Jet Propulsion Laboratory (Jpl) della Nasa e dell'Università olandese di Utrecht.
    Lo studio è basato sull'analisi di 18 regioni antartiche, comprendente 176 banchine di ghiaccio, più le isole circostanti.
    Le indagini sono basate su carotaggi dei ghiacci, studio degli iceberg distaccati dal continente bianco e su osservazioni satellitari. Le analisi hanno permesso di stimare, tra il 1979 e 1990, la perdita di ghiacci annua in circa 40 miliardi di tonnellate. Una cifra schizzata a 252 miliardi di tonnellate annue tra il 2009 e il 2017. Le perdite riguardano soprattutto le regioni occidentali, considerate dagli studiosi tra le più sensibili ai cambiamenti climatici.

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Polonia: morto il sindaco di Danzica

Era stato accoltellato ieri sera

Non ce l'ha fatta sindaco di Danzica, Pawel Adamowicz, accoltellato ieri da un giovane mentre si trovava a una manifestazione di beneficenza. Il primo cittadino, 54 anni, è morto, secondo quanto affermano i medici che lo hanno operato stanotte, in un comunicato riportato dai media polacchi. "Nonostante in nostri sforzi non siamo riusciti a salvarlo", ha detto Thomasz Stefaniak, direttore del centro clinico universitario di Danzica, dove il primo cittadino era ricoverato da ieri sera. Adamowicz era stato accoltellato da un ventisettenne, che ieri dal palco della manifestazione aveva subito dopo preso il megafono per urlare di esser stato incarcerato ingiustamente, durante il governo di Piattaforma civica, partito di cui il primo cittadino faceva parte in passato. Le condizioni del sindaco era subito apparse disperate: ferito con una lama da 15 cm, Adamowicz era stato ricoverato e operato in un lungo intervento.

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In fuga come Battisti, le primule rosse del terrorismo

L'arresto in Bolivia dell'esponente di punta dei Pac, Cesare Battisti, riaccende all'improvviso i riflettori sul lungo elenco dei terroristi, rossi e neri, ancora ricercati e latitanti. E il capogruppo alla Camera del Carroccio Riccardo Molinari e il deputato Daniele Belotti fanno sapere che la Lega presenterà una mozione alla Camera "per sollecitare con determinazione l'estradizione degli oltre 50 terroristi condannati in via definitiva e latitanti in Francia, Nicaragua, Argentina, Cuba, Algeria, Libia, Angola".
Nel frattempo con i tanti anni trascorsi dal momento del reato per alcuni latitanti è scattata la prescrizione. Come è accaduto per l'ex leader di Potere Operaio Oreste Scalzone, condannato a 16 anni, rifugiato in Francia e tornato in libertà nel 2007. Proprio la Francia, tra il 1978 e il 1982, era diventata la meta di una vera e propria migrazione, con 400-500 esponenti della galassia eversiva italiana riversatisi Oltralpe. Tra i rifugiati a Parigi fino al 2004 figurava anche anche Cesare Battisti: dopo quella data, quando si stava avvicinando la sua estradizione per una condanna all'ergastolo, aveva però fatto perdere le sue tracce, per poi riapparire a Rio de Janeiro, in Brasile, dove nel 2007 è stato arrestato una prima volta e detenuto in carcere a Brasilia fino al giugno 2011.
Tra gli ex brigatisti rossi spiccano per importanza Alessio Casimirri, condannato con sentenza definitiva per il sequestro Moro, latitante secondo le ultime notizie in Nicaragua. Casimirri, indicato come componente del commando che sequestrò Aldo Moro e uccise i cinque uomini di scorta, è stato condannato all'ergastolo. Nella sua latitanza è diventato cittadino nicaraguense e gestisce un ristorante sulla costa.

Gettano liquido su volto di un senegalese a Pisa

Due giovani in sella a uno scooter avrebbero lanciato un liquido, forse candeggina, sul volto di un venditore abusivo. L'uomo è stato medicato e dimesso con 10 giorni di prognosi

Due giovani in sella a uno scooter avrebbero lanciato un liquido non meglio identificato, ma che potrebbe essere stata candeggina, sul volto di un venditore abusivo senegalese la notte scorsa nel centro storico di Pisa: lo straniero è stato soccorso da alcuni passanti prima di farsi medicare agli occhi al pronto soccorso dove è stato dimesso con una prognosi di 10 giorni. Sull'episodio indagano le forze dell'ordine che stanno ricostruendo l'accaduto dopo alcuni messaggi postati su Facebook da coloro che hanno prestato aiuto e che hanno lamentato il clima di odio alimentato da certe prese di posizioni politiche.
    Secondo le prime ricostruzioni, la vittima dell'aggressione, identificata in ospedale ma non ancora rintracciata, sarebbe un senegalese destinatario di un provvedimento di espulsione perché clandestino.


Allarme gamberetti a Ischia, la Guardia costiere avverte: "Non mangiateli"

Ignote le cause del fenomeno: sono migliaia i crostacei rinvenuti sulla spiaggia di San Montano. Biologi al lavoro per scoprire da dove siano arrivati


E' scattato l'allarme gamberetti su una spiaggia di Ischia, dove sono comparsi all'improvviso migliaia di crostacei, di cui non è chiara la provenienza. La loro presenza è stata segnalata sul litorale di San Montano a Lacco Ameno, dove si indaga sulle cause di un fenomeno apparentemente inspiegabile. Nel frattempo, la Guardia costiera ha invitato la popolazione a non mangiare quei gamberetti.

Manca il lavoro o la voglia di lavorare? Servono 15 mila camionisti ma non si trovano

In Italia manca il lavoro?  No, il lavoro c’è ma mancano i lavoratori, giovani che abbiano voglia di rispondere  alle proposte d’assunzione. Accade nel settore dell’autotrasporto dove, come ha confermato Pasquale Russo, segretario nazionale di Conftrasporto, “le imprese sono alla ricerca di circa 15mila autisti da assumere, ma senza trovarli”. Col risultato che “altrettanti tir, sono fermi nei parcheggi delle imprese, con un gravissimo danno al settore”. A denunciare l’incredibile situazione è stato un servizio giornalistico realizzato dall’emittente La7 (Clicca qui per vedere il video):un servizio “partito” da Albino, in provincia di Bergamo dove il direttore generale della Nicoli Spa, una delle più importanti aziende del territorio, e non solo, ha confermato  l’incredibile realtà. “Abbiamo bisogno di almeno 40 o 50 conducenti che non troviamo e abbiamo i mezzi fermi nei piazzali”, ha confermato Matteo Magoni che ha “respinto” la possibilità di aggirare l’ostacolo ricorrendo a contratti di somministrazione perché, ha affermato, “non sono assolutamente una soluzione”. Una situazione paradossale, testimoniata anche da uno degli autisti dell’azienda, Angelo di 45 anni, quasi stupefatto di fronte al fatto che i giovani non vogliano accettare di svolgere un lavoro su “camion molto confortevoli” e con “stipendi buoni, che vanno dai 2 ai 3 mila euro al mese”. 

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domenica 13 gennaio 2019

Pernigotti, di corsa a Novi Ligure per raccogliere fondi per i dipendenti

Novi Ligure (AL) Di corsa per la Pernigotti, la storica azienda dolciaria di Novi Ligure a rischio chiusura: circa 200 persone hanno partecipato questa mattina all’iniziativa podistica organizzata per raccogliere risorse da destinare al fondo della Caritas per i 100 dipendenti, in sciopero e presidio permanente dallo scorso 6 novembre contro la richiesta della proprietà turca di cassa integrazione per cessazione dell’attività.
Sono stati raccolti circa 5mila euro, e tra i podisti c’era anche il sindaco di Novi Ligure, Rocchino Muliere: «Un’ulteriore dimostrazione di affetto dei novesi nei confronti dei novesi - hanno detto i dipendenti dell’azienda - Adesso ci aspettiamo che la vertenza Pernigotti prenda la strada di pensare al futuro, marchio compreso, continuando a farlo restare novese. Confidiamo nelle buone intenzioni di gruppi industriali forti che vogliano investire qua», perché «produrre altrove sarebbe la fine della Pernigotti. La proprietà si decida, una volta per tutte, ad ascoltare il territorio: sarebbe anche interesse loro».
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I migranti, l’insulto alle donne di Ormea e l’indignazione per la risata di Salvini

Genova- «A Ormea i rifugiati sono una risorsa (ha detto il signor sindaco) lo possono testimoniare alcune t... del posto che fino ad ora hanno usufruito di queste risorse»: un cartello che recita questa frase in mano a Matteo Salvini sta facendo discutere un intero paese e non solo.
Il video in questione risale a novembre 2016, quando il leader del Carroccio arrivò al mercato di Mondovì per un appuntamento elettorale: il filmato è sempre stato sulla pagina Facebook della Lega, ma è salito all’attenzione pubblica solo in questi giorni, quando un abitante di Ormea ha tirato fuori il selfie con il cartello incriminato, fino ad allora custodito gelosamente nel suo cellulare, per vantarsene in alcuni gruppi WhatsApp del territorio.
La foto ha fatto il giro della vallata, moltiplicando le condivisioni da una chat all’altra e facendo scattare l’indignazione delle donne dello splendido borgo della Val Tanaro. A consegnare il foglio a Salvini è stato un militante della Lega, anch’egli ormeese, in evidente polemica con le decisioni del sindaco Giorgio Ferraris in materia di immigrazione: nella clip si vede l’attuale vicepremier, allora senza incarichi istituzionali, leggere ad alta voce il messaggio e ridacchiare con i suoi sostenitori.