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domenica 27 maggio 2018

I 5 Stelle non lo vogliono, la Lega chiede di cambiare il progetto: il Terzo valico diventa un caso

PIERO BOTTINO
I 5 Stelle non lo vogliono e la Lega vuole cambiare il progetto. Si annuncia dura la vita del Terzo valico con il governo giallo-verde. Per adesso sono solo parole, ma prima o poi una decisione in merito alla grande opera si dovrà pur prenderla. Quale sarà?

Sulla posizione dei «grillini», accusati di tradimento dai No Tav, si è già scritto e detto. Non ci sono riferimenti al Terzo valico nel «contratto» di governo, ma gli esponenti locali del movimento - i gruppi di Alessandria, Tortona, Novi, nonché la senatrice Susy Matrisciano, il consigliere regionale Paolo Mighetti e l’europarlamentare Tiziana Beghin - sono stati chiari: «Tutte le grandi opere dovranno passare il vaglio di nuove e serie analisi costi benefici. Il progetto Terzo valico così com’è non potrà mai superare la prova e per questo, appena nominato il nuovo ministro, porteremo alla sua attenzione tutte le criticità evidenziate in questi anni».

Una di queste criticità adesso è nel mirino anche del segretario regionale della Lega, l’alessandrino Riccardo Molinari: è l’eliminazione dello «shunt», cioè della deviazione per evitare che i treni attraversino Novi. «Farli passare lì - dice - causerebbe un impatto devastante. Non solo, aumenterebbe esponenzialmente l’inquinamento acustico e atmosferico della città e si creerebbero numerosi disagi per l’interruzione della viabilità. I cittadini sono preoccupati: la linea senza variante rischia di essere un boomerang negativo per la popolazione. Chiediamo al governo di riconsiderare il progetto, provvedendo al finanziamento dello shunt».

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