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mercoledì 30 maggio 2018

Melegatti, il giudice dichiara il fallimento

Ieri i lavoratori avevano fatto pubblicare un appello chiedendo di separare il giudizio sulle responsabilità degli amministratori dal futuro dell'azienda per la quale il fondo americano D.E. Shaw & C. aveva presentato un piano di salvataggio. Debiti oltre i 50 milioni di euro.

ROMA - Non ce l'ha fatta la Melegatti. La fabbrica di Verona, famosa per i suoi pandori è fallita. Il collegio del Tribunale di Verona presieduto da Giulia Rizzuto ha dichiarato oggi il fallimento della società e della controllata 'Nuova Marelli' di San Martino Buon Albergo, in provincia di Verona. Si chiude così la tormentata vicenda della storica azienda dolciaria con sede a San Giovanni Lupatoto. Il Tribunale ha accolto l'istanza presentata venerdì dal pubblico ministero Alberto Sergio, constatata la pesante situazione debitoria di Melegatti. I dipendenti dell'azienda, tra diretti e lavoratori stagionali, sono 350.

I problemi di Melegatti erano iniziati prima di Natale. E a nulla è servita la solidarietà partita del web che invitava a mangiare Menegatti durante le festività. Le difficoltà dell’azienda dolciaria nonostante la solidarietà e e la disponibilità dei lavoratori, che hanno lavorato in fretta e furia per produrre un milione e mezzo di dolci sotto Natale, non sono però cessate. L’attività produttiva a gennaio s'è dunque fermata. In soccorso dello storico marchio sono accorsi prima il fondo maltese Abalone e il marchio trevigiano di caffè Hausbrandt. Nulla però si è concretizzato. E il collegio giudicante presieduto da Silvia Rizzuto ha rigettato l'ipotesi di una proroga per un'eventuale concordato, che avrebbe salvato Melegatti il suo marchio e anche garantito meglio i lavoratori.


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