Ieri i lavoratori avevano fatto pubblicare un appello chiedendo di
separare il giudizio sulle responsabilità degli amministratori dal
futuro dell'azienda per la quale il fondo americano D.E. Shaw & C.
aveva presentato un piano di salvataggio. Debiti oltre i 50 milioni di
euro.
ROMA - Non ce l'ha fatta la Melegatti.
La fabbrica di Verona, famosa per i suoi pandori è fallita. Il collegio
del Tribunale di Verona presieduto da Giulia Rizzuto ha dichiarato oggi
il fallimento della società e della controllata 'Nuova Marelli' di San
Martino Buon Albergo, in provincia di Verona. Si chiude così la
tormentata vicenda della storica azienda dolciaria con sede a San
Giovanni Lupatoto. Il Tribunale ha accolto l'istanza presentata venerdì
dal pubblico ministero Alberto Sergio, constatata la pesante situazione
debitoria di Melegatti. I dipendenti dell'azienda, tra diretti e
lavoratori stagionali, sono 350.
I problemi di Melegatti erano iniziati prima di Natale. E a nulla è servita la solidarietà partita del web
che invitava a mangiare Menegatti durante le festività. Le difficoltà
dell’azienda dolciaria nonostante la solidarietà e e la disponibilità
dei lavoratori, che hanno lavorato in fretta e furia per produrre un
milione e mezzo di dolci sotto Natale, non sono però cessate. L’attività
produttiva a gennaio s'è dunque fermata. In soccorso dello storico
marchio sono accorsi prima il fondo maltese Abalone e il marchio
trevigiano di caffè Hausbrandt.
Nulla però si è concretizzato. E il collegio giudicante presieduto da
Silvia Rizzuto ha rigettato l'ipotesi di una proroga per un'eventuale
concordato, che avrebbe salvato Melegatti il suo marchio e anche
garantito meglio i lavoratori.
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