Da una parte l’alta finanza, le banche, i posti di governo. Dall’altra l’animo populista e xenofobo che non cambia. Sono i due volti della Lega, partito di lotta e di governo. Per un ministro dell’Interno come Roberto Maroni, negli ultimi mesi prudente e ai limiti del saggio, spunta un Danilo Narduzzi che va a occupare i posti che furono di Erminio Boso e Mario Borghezio. Il capogruppo della Lega alla Regione in Friuli Venezia Giulia (non un consigliere di circoscrizione) ne sforna una al giorno: tre giorni fa ha proposto di mandare gli immigrati in fuga dalla Libia in campi di lavoro in Aspromonte, ieri ha inaugurato (non è una proposta, è già operativo) uno sportello anti immigrati. In sostanza si tratta di un numero telefonico al quale possono rivolgersi tutte quelle persone convinte di aver subito un danno provocato da un “uomo nero”: una casa assegnata agli stranieri, un bonus bebè mai ricevuto, nonostante il vicino (straniero) lo abbia invece incassato. Tutto quello che il welfare regionale prevede insomma, secondo il Carroccio deve soddisfare prima le esigenze degli italiani. E dopo, semmai, gli immigrati, ma meglio di no. Un dillo alla Lega in salsa razzista.
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