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venerdì 4 gennaio 2013

L’Italia si è stancata anche di giocare

Frenano le entrate dopo anni di crescita, resistono solo le puntate online
 
Raffaello Masci
Roma
L’Italia si è stancata di giocare. E dai giochi lo Stato non incassa più come una volta. E’ vero che in tempi di magra occorre strizzare l’occhio alla Fortuna, ma se la dea bendata vuole un obolo e i bilanci familiari sono allo spasimo, anche a quell’obolo bisogna rinunciare.

I dati sulla raccolta dei vari giochi pubblici - Slot, Bingo, Lotto, Poker cash e via discorrendo - parlano di una crescita non omogenea ma sempre consistente nel tempo. Poi, a un certo punto, gli italiani hanno cominciato a sentire il peso della crisi, di botto, nel cuore dell’estate scorsa. A gennaio 2012 c’è stato un picco della raccolta (più 42% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente), poi il dato ha cominciato a declinare, giù, giù, sempre più giù: a luglio la crescita è diventata irrisoria (2%), ad agosto perfino negativa e tale si è mantenuta anche nei mesi successivi.

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