MILANO - Manzi, agnelli e maiali hanno poco da stare allegri. La sindrome della fettina-assassina ha messo ko la carne rossa sugli scaffali tricolori dove "le vendite - come racconta preoccupato Gian Paolo Angelotti, presidente di Assomacellai - sono crollate del 20%" dopo l'allarme Oms sul rischio-cancro. Il sospiro di sollievo per i diretti interessati a quattro zampe rischia però (almeno così si augurano le aziende di settore) di durare poco. Gli italiani a tavola sono abitudinari. Cancellare prosciutto e cotolette dai menu delle famiglie non sarà facile. E la débacle delle ultime 24 ore "è destinata a rimanere un fuoco di paglia", assicura incrociando le dita il numero uno dell'associazione di Confesercenti: "Tempo 15 giorni e sono convinto che questa storia verrà ridimensionata".
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