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giovedì 24 marzo 2016

Attacco a Bruxelles, l’obiettivo era la centrale nucleare di Liegi

Lo riferisce il quotidiano belga “Le Dernere Heure”, riportando che nel sito, già da febbraio, era sorvegliato da 140 militari. Il numero delle vittime è salito a 32, degli oltre 300 feriti 61 sono ricoverati in terapia intensiva. Nessuna novità sulla sorte di Patricia Rizzo, l’unica italiana dispersa.

 L’obiettivo vero dei kamikaze sarebbe stata la centrale nucleare di Liegi. A 48 ore dagli attentati che martedì mattina hanno sconvolto Bruxelles - e il cui bilancio aggiornato parla di 32 vittime e oltre 300 feriti, 61 dei quali ricoverati in terapia intensiva - il quotidiano belga “Le Dernere Heure” sostiene che i fratelli Bakraoui (Ibrahim si è fatto esplodere all’aeroporto di Zaventem e Khalid nella metro di Maelbeek) avevano rubato la telecamera nascosta nella casa del direttore del Programma di ricerca e sviluppo nucleare belga. Il video fu trafugato poco dopo gli attacchi di Parigi e questo confermerebbe il collegamento tra gli attentati in Francia, Belgio e Siria. Il video, che dura una decina di ore, fu sequestrato a dicembre a casa di uno dei sospetti degli attentati, Mohamed Bakkali. E il 17 febbraio, per garantire la sicurezza della centrale, le autorità belghe decisero di schierare 140 militari attorno alla centrale. La tv pubblica belga Rtbf, invece, riferisce che, all’interno della metropolitana, Khalid El Bakraoui, sarebbe stato accompagnato da una persona, ripresa dalla telecamera di sorveglianza mentre trasportava una grossa borsa.

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