L’incidenza di positivi sulla popolazione è arrivata a 575 casi Covid su 100mila abitanti: numeri record anche per i ricoverati e i decessi. E c'è solo un ospedale a disposizione: il Parini di Aosta. Luca Montagnani: "Se le misure imposte dal governo non dovessero dare effetti entro 3-4 settimane, ho già detto ai nostri politici che saremo costretti ad applicare provvedimenti più severi". Gli albergatori sono preoccupati per la stagione sciistica e il neo-assessore alla Salute, Roberto Barmasse, valuta alternative soft: "Per esempio coprifuochi locali"
La Valle d’Aosta è la regione più contagiata d’Italia, quella dove il coronavirus sta circolando con maggiore forza rispetto al resto del Paese. A disposizione c’è un solo ospedale, il Parini di Aosta. Al momento il prefabbricato, annunciato a luglio, che avrebbe dovuto ospitare altri pazienti Covid non esiste ancora. “Se le misure imposte dal governo non dovessero dare effetti entro tre o quattro settimane, io ho già detto ai nostri politici che saremo costretti ad applicare provvedimenti più severi, senza escludere un lockdown totale”, è la dura previsione di Luca Montagnani, coordinatore sanitario della task force sull’emergenza Covid in Valle d’Aosta. Molti esperti ipotizzano anche scenari peggiori, sulla scorta di numeri preoccupanti: con 575 positivi su 100mila abitanti, in Valle d’Aosta l’incidenza di contagiati sulla popolazione è la più alta d’Italia. Così come il numero di ricoveri (59,7 su 100mila abitanti) e di decessi in sette giorni (6,3 su 100mila abitanti), secondo i dati del ministero della Salute al 26 ottobre rielaborati da Paolo Spada, chirurgo vascolare all’Humanitas Research Hospital di Milano. Eppure l’ipotesi di misure più restrittive ha scatenato le ire degli albergatori, già preoccupati per il rinvio della stagione sciistica previsto dall’ultimo Dpcm firmato dal premier Giuseppe Conte.
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