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lunedì 11 gennaio 2021

Germania, dalla garanzia delle lezioni in presenza alla chiusura totale delle scuole: “Incidenza tra gli alunni aumentata di oltre quattro volte”. Così nasce il dietrofront del governo

Berlino ha fatto degli studenti in classe uno dei vanti della sua strategia nella lotta al virus: a dicembre, con l'aumento dei contagi e dei morti, anche questo argine è crollato. L'esecutivo di Angela Merkel, contattato da ilfattoquotidiano.it, spiega che qualsiasi altra decisione sarebbe stata "irresponsabile per la salute di studenti e docenti". L'Istituto Robert Koch: "Il tasso di infezione nelle scuole segue le dinamiche della popolazione". Il numero di focolai segnalati, infatti, "è aumentato in modo significativo nelle settimane precedenti al Natale"

“Unterricht trotz corona” è stato a lungo uno dei vanti nella gestione della pandemia in Germania: le lezioni in classe vanno avanti nonostante il Covid. Ora però l’aumento dei contagi e del numero di mortiche venerdì hanno superato nuovamente quota mille in 24 ore, hanno fatto crollare anche questo argine: almeno fino al 31 gennaio, le scuole tedesche rimarranno chiuse e si andrà avanti con la didattica a distanza. Per il governo tedesco, senza giri di parole, è diventata una decisione “inevitabile“. Perché Berlino ha invertito la rotta? “Nel complesso, il tasso di infezione nelle scuole segue le dinamiche della popolazione generale e non le precede”, spiega a ilfattoquotidiano.it l’Istituto Robert Koch, principale punto di riferimento per la pandemia in Germania. Gli studenti, quindi, sembra si contagino né più né meno delle altre persone. Questo significa che, come tutte gli altri gruppi, sono uno dei vettori del contagio: ad oggi, sottolinea sempre l’Rki, l’incidenza tra gli alunni “è più di quattro volte superiore rispetto alla fine delle vacanze scolastiche” di questa estate.

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