Le spiagge e i laghetti del Gorzente hanno dimensioni ridotte e speso la convivenza con i cani si è dimostrata difficile
BOSIO. «Ci avevano chiesto di cancellarlo ma alla fine il divieto è rimasto». Danilo Repetto, presidente delle Aree protette dell’Appennino Piemontese, spiega perché nel nuovo regolamento di fruizione delle aree tutelate resti il divieto di portare i cani nei pressi di corsi d’acqua e laghi nel solo Parco Capanne di Marcarolo.
Questo è infatti l’unico a essere ricco di torrenti balneabili, soprattutto il Gorzente, preso d’assalto in estate da bagnanti provenienti dal Piemonte e dalla Liguria, che spesso restano dal mattino alla sera a godersi il fresco e la tranquillità dell’Appennino. Non pochi portano con sé i loro amici a quattro zampe, situazione che crea talvolta difficoltà.
Prima dell’adozione del nuovo regolamento, le aree protette avevano avviato un confronto con le associazioni del territorio, riunite nella Consulta per la promozione del territorio, di cui fanno parte dodici sodalizi tra associazioni agricole, venatorie, ambientaliste, culturali e Pro loco. «La Consulta – spiega Danilo Repetto – inizialmente aveva chiesto di eliminare il divieto riferito ai cani. Una richiesta comprensibile sotto certi aspetti, in particolare per chi vuole portare con sé al fiume animali di piccola taglia. Il problema si presenta invece per cani di grosse dimensioni».
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