I 500 mila presunti irregolari che Matteo Salvini avrebbe dovuto rimandare a casa (come primo impegno al suo insediamento al Viminale a giugno 2018) sono già diventati 600 mila e nel 2021 potrebbero sfiorare quota 650 mila. E i rimpatri si sono fermati a quota settemila (2.400 dei quali negli ultimi quattro mesi con Lamorgese al Viminale), 200 in più dell’era Salvini ma comunque sempre una goccia nel mare. Questo è l’effetto diretto e indiretto del Decreto Sicurezza o Decreto Salvini, che purtroppo non è stato ancora cancellato. Alessandra Ziniti illustra oggi su Repubblica i numeri di ISPI:
Dei 100 mila nuovi irregolari la stima è che almeno 30 mila siano effetto immediato e diretto del decreto sicurezza: persone che erano già presenti in Italia con permessi di protezione umanitaria non rinnovati, richiedenti asilo che si sono visti negare qualsiasi tipo di protezione (i dinieghi alle domande sono ormai arrivati all’80 per cento) e che si sono visti costretti a interrompere percorsi di integrazione, a rinunciare a contratti di lavoro, corsi di formazione, scuola e, in moltissimi casi a perdere anche l’accoglienza.
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domenica 19 gennaio 2020
Valentina Wang: gli insulti razzisti e gli sputi sul treno a Padova
Valentina Wang, 19enne di origine cinese cresciuta in Italia, ha denunciato su Facebook un episodio di razzismo ai suoi danni alla stazione e poi sul treno fino a Padova. Wang ha raccontato di aver incontrato dei ragazzini a Mestre che hanno cominciato a prenderla in giro prima e, a insultarla poi facendo versi razzisti e sessisti.
Valentina Wang: gli insulti razzisti e gli sputi sul treno a Padova
Scrive Valentina: «Stavo tornando a casa da Mestre, e mentre aspettavo al binario questi ragazzini continuavano a importunarmi dicendomi “prova a pronunciare la R, tanto non riesci incapace”. Ho provato a ignorare, non è la prima volta che succede nella mia vita, sono solo dei ragazzini. In treno però, dopo che è passato il controllore, hanno iniziato ad esagerare, facendomi versi razzisti e sessisti, al che non ho più tollerato e ho iniziato a rispondere a tono.
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Barriere e new jersey autostradali, via al maxi piano di sostituzione
Dopo le prescrizioni del Ministero, Aspi ha stanziato un miliardo e trecento milioni per cambiare le protezioni. In Liguria i lavori partiranno fra due anni ma alcuni interventi di potenziamento avverranno in tempi brevi
Ancora interventi massicci. Ancora misure per aumentare la sicurezza delle autostrade liguri. Ovunque e dovunque, al di là della società concessionaria che amministra la tratta. Stavolta non si tratta di viadotti, né di gallerie. E neppure delle barriere antirumore smantellate in queste ultime settimane.
Stavolta si tratta di un altro tipo di barriere: spartitraffico o a bordo strada. Perché quelle che oggi si trovano su tutta la regione, così come nel resto d’Italia, secondo le ultime disposizioni del ministero delle Infrastrutture sono vecchie. E in alcuni casi possono diventare pericolose.
La più grande tragedia sulle autostrade italiane insieme a quella del ponte Morandi, la strage del bus di Avellino, è lì a dimostrarlo: un pullman che sfonda il guard rail e vola giù da un viadotto, facendo 40 vittime.
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Ancora interventi massicci. Ancora misure per aumentare la sicurezza delle autostrade liguri. Ovunque e dovunque, al di là della società concessionaria che amministra la tratta. Stavolta non si tratta di viadotti, né di gallerie. E neppure delle barriere antirumore smantellate in queste ultime settimane.
Stavolta si tratta di un altro tipo di barriere: spartitraffico o a bordo strada. Perché quelle che oggi si trovano su tutta la regione, così come nel resto d’Italia, secondo le ultime disposizioni del ministero delle Infrastrutture sono vecchie. E in alcuni casi possono diventare pericolose.
La più grande tragedia sulle autostrade italiane insieme a quella del ponte Morandi, la strage del bus di Avellino, è lì a dimostrarlo: un pullman che sfonda il guard rail e vola giù da un viadotto, facendo 40 vittime.
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Il carovita del 2019, al top patate e prezzi della verdura
Istat, inflazione dimezzata ma dietro c'è saliscendi listini
(ANSA) - ROMA - L'inflazione nell'anno appena trascorso è salita appena dello 0,6%, a ritmo dimezzato, rispetto all'anno prima. Ma dietro il tasso medio c'è un'infinità di prodotti e servizi che hanno messo a segno decisi rincari e forti cali. I prezzi della verdura per esempio sono aumentati del 4,7%, con l'insalata che è schizzata del 6,1% e le patate del 7,2%.
E' costato anche di più prendere un treno (+7%) o un aereo diretto in una città europea (+6,2%). In netto calo invece le tariffe delle connessioni internet (-15,1%), i prezzi dei tablet e dei computer portatili (-8%).
E' costato anche di più prendere un treno (+7%) o un aereo diretto in una città europea (+6,2%). In netto calo invece le tariffe delle connessioni internet (-15,1%), i prezzi dei tablet e dei computer portatili (-8%).
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Il figlio di Anastasi: "Papà aveva la Sla, ha chiesto la sedazione assistita"
"Ha scelto lui giovedì sera di andarsene. Ha chiamato mia mamma e ci ha detto di volerla subito".
"Papà aveva la Sla, che gli era stata diagnosticata tre anni fa dopo essere stato operato di un tumore all'intestino. Gli ultimi mesi sono stati davvero devastanti e lui giovedì sera quando era ricoverato all' ospedale 'di Circolo' di Varese ha chiesto la sedazione assistita per poter morire serenamente": così Gianluca Anastasi ricorda all'ANSA la scomparsa del padre Pietro avveneta ieri, confermando che è stata dovuta alla Sla. "Ha scelto lui giovedì sera di andarsene. Ha chiamato mia mamma e ci ha detto di volerla subito".
"Tutto era cominciato tre anni fa con dei dolori al braccio e alla gamba ma a lui all'inizio non abbiamo detto nulla - ricostruisce Gianluca - Abbiamo fatto altri esami ed è venuto fuori che aveva un tumore all'intestino, anche se persisteva il problema neurologico alle gambe. Comunque papà si è operato e il tumore è stato tirato via.
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sabato 18 gennaio 2020
Seregno, capotreno insultata e presa a pugni da passeggero senza biglietto
Aggredita sul treno partito da Como e diretto a Rho. Nessuno è accorso in suo aiuto
Seregno (Monza e Brianza), 18 gennaio 2020 - Insulti e botte da orbi perché la capotreno si era permessa di chiedergli di mostrare il biglietto. Un episodio di inaudita violenza quello accaduto ieri mattina sul treno partito alle 9.48 dalla stazione di Como San Giovanni e diretto a Rho. Tutto è nato quando la capotreno, trent’anni da compiere, nell’ambito dei normali controlli sulle carrozze, si è imbattuta in un passeggero poco civile: piedi appoggiati sui sedili, spazi occupati in eccesso. Lo ha invitato a essere più educato e gli ha chiesto di mostrare il titolo di viaggio. L’uomo, descritto come un italiano di mezza età, ne era però sprovvisto. Inevitabile il provvedimento: discesa obbligatoria alla prima fermata utile, quella di Seregno.
La capotreno ha accompagnato il passeggero indesiderato vicino alla porta. L’uomo, quando il convoglio era ormai in frenata, dopo aver già ricoperto di insulti la dipendente delle ferrovie che stava semplicemente eseguendo il suo compito nel modo corretto, è passato anche alle maniere forti: calci e pugni mentre gli altri passeggeri sono rimasti a guardare. Solo quando le porte si sono spalancate e lui è fuggito facendo perdere le tracce in Seregno, qualcuno ha dato l’allarme.
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Rigopiano, tre anni fa la valanga uccise 29 persone: il ricordo delle vittime
Rigopiano, tre anni fa la valanga uccise 29 persone: il ricordo delle vittime. Una commemorazione privata, riservata ai soli familiari delle vittime, quella per i 29 'Angeli di Rigopiano'. Sul versante abruzzese dove sorgeva l'hotel inghiottito dalla valanga tre anni fa il 18 gennaio 2017, oggi c'è il sole che ha quasi disciolto la neve caduta nei giorni scorsi. Il totem, realizzato sull'insegna della struttura, quella rimasta intatta, conserva le foto di Marco Tanda, della sua fidanzata Jessica Tinari, di Emanuele Bonifazi, di Linda Salzetta, di Ilaria Di Biase, di Cecilia Martella, di Alessandro Giancaterino, di Valentina Cicioni e di tutti gli altri rimasti per sempre all'ombra delle montagne di Farindola. Una tragedia che colpì tutta l'Italia che seguì in diretta tv le disperate fasi di salvataggio dei superstiti tra le macerie innevate di quel che restava del resort in Abruzzo.
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Roberta Ragusa fu uccisa per soldi: “Antonio Logli non avrebbe voluto separarsi”
Caso Roberta Ragusa: sono state rese note le motivazioni della sentenza con cui la Cassazione ha confermato i verdetti di primo e secondo grado, con la condanna del marito Antonio Logli a 20 anni di carcere: “Roberta aveva disponibilità di denaro, derivante dall’attività di gestione dell’autoscuola. Costituisce un dato certo che il Logli, nonostante la lunga relazione con la Calzolaio, non avesse mai inteso separarsi”.
"Roberta Ragusa aveva disponibilità di denaro, derivante dall’attività di gestione dell’autoscuola. Costituisce un dato certo che il Logli, nonostante la lunga relazione con la Calzolaio, non avesse mai inteso separarsi". Sono queste le parole usate dalla I sezione della Cassazione, rese note con la pubblicazione delle motivazioni della sentenza dello scorso luglio, giunta dopo due verdetti-fotocopia in primo e secondo grado, per mettere un punto definitivo alla vicenda legata all'omicidio dell'imprenditrice di Gello, in provincia di Pisa, avvenuto circa 8 anni. Secondo i giudici della Corte Suprema, la condanna definitiva a 20 anni di carcere del marito Antonio Logli per omicidio volontario, pur in assenza del cadavere della vittima, mai ritrovato, "si fonda su solidi argomenti". Confermato, dunque, lo scenario delle continue liti per motivi economici, oltre a quelle legate alla presenza dell'amante di lui, Sara Calzolaio.
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"Roberta Ragusa aveva disponibilità di denaro, derivante dall’attività di gestione dell’autoscuola. Costituisce un dato certo che il Logli, nonostante la lunga relazione con la Calzolaio, non avesse mai inteso separarsi". Sono queste le parole usate dalla I sezione della Cassazione, rese note con la pubblicazione delle motivazioni della sentenza dello scorso luglio, giunta dopo due verdetti-fotocopia in primo e secondo grado, per mettere un punto definitivo alla vicenda legata all'omicidio dell'imprenditrice di Gello, in provincia di Pisa, avvenuto circa 8 anni. Secondo i giudici della Corte Suprema, la condanna definitiva a 20 anni di carcere del marito Antonio Logli per omicidio volontario, pur in assenza del cadavere della vittima, mai ritrovato, "si fonda su solidi argomenti". Confermato, dunque, lo scenario delle continue liti per motivi economici, oltre a quelle legate alla presenza dell'amante di lui, Sara Calzolaio.
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Arriva la pioggia in Australia, inondato il Reptile Park
Il personale del parco, nel Nuovo Galles del Sud, al lavoro per mettere in sicurezza gli animali
Forti piogge hanno causato l’allagamento dell’Australian Reptile Park nel Nuovo Galles del Sud in Australia, alle prese da mesi con devastanti incendi boschivi. Il personale del parco al lavoro per mettere in sicurezza gli animali.
Taglio del cuneo fiscale, le simulazioni. Fino a 100 euro in più al mese
Lo sconto cala con l’aumento del reddito e si azzera a 40mila euro lordi. Benefici per 4,3 milioni di persone oggi senza bonus 80 euro
Roma, 18 gennaio 2020 - I veri vincitori del taglio del cuneo fiscale sono i lavoratori dipendenti, che guadagnano tra i 26.600 e i 28mila euro l’anno: per loro il vantaggio in busta paga sarà, a partire da luglio prossimo, di 100 euro mensili, circa 1.200 euro su base annua. Andranno ugualmente bene coloro che hanno stipendi da 28.001 a 35mila: per loro, però, lo sconto fiscale sarà di 80 euro. E sarà ulteriormente decrescente, fino a azzerarsi, per i dipendenti della fascia 35-40mila euro.
Coloro – e sono i più – che potevano contare sul vecchio bonus Renzi di 80 euro, invece, otterranno ugualmente uno sconto di 100 euro mensili, ma l’aumento netto sarà di soli 20 euro, perché il taglio ingloberà il precedente beneficio. Restano a secco, di nuovo, gli incapienti, coloro che hanno guadagni fino a circa 8.200 euro e che, come tali, non pagano tasse. Per loro c’è la possibilità, se hanno tutti i requisiti, di accedere al Reddito di cittadinanza.
Insomma, le somme della sforbiciata da 3 miliardi di euro sul 2020 (5 sul 2021) sulla differenza tra lordo e netto in busta paga sono presto fatte. E se conquistano il benefit circa 16 milioni di lavoratori, 4,3 milioni in più della platea originaria del bonus Renzi, non per tutti sarà dello stesso ammontare.
Insomma, le somme della sforbiciata da 3 miliardi di euro sul 2020 (5 sul 2021) sulla differenza tra lordo e netto in busta paga sono presto fatte. E se conquistano il benefit circa 16 milioni di lavoratori, 4,3 milioni in più della platea originaria del bonus Renzi, non per tutti sarà dello stesso ammontare.
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Vertice Governo-sindacati: gli 80 euro di Renzi diventano 100. I dettagli e le cifre
venerdì 17 gennaio 2020
Clima fuori controllo: ecco il vortice gelido impazzito che sta rubando l’inverno alla Liguria
La spiegazione di Limet: "Tutto il freddo risucchiato da un disco che gira all'impazzata sul polo Nord"
Genova. Una “trottola impazzita” che risucchia tutto il freddo sul polo Nord lasciando il Mediterraneo e gran parte dell’Europa al caldo. Ecco perché dell’inverno non c’è traccia nemmeno in Liguria, anche se tra domani e sabato è prevista una “toccata e fuga” di pioggia e spolverate nevose ad alta quota che dovrebbe essere normale a metà gennaio e invece “spicca come un grattacielo in prateria“, come scrive Paolo Bonino, meteorologo dell’associazione Limet.
L’immagine mostra la struttura del vortice polare stratosferico nella giornata di ieri. “Tutto il freddo viene accorpato all’interno di questo disco che gira all’impazzata con correnti ad oltre 300 km/h alla medesima quota – spiega l’esperto – Questa trottola impazzita, sebbene con meccanismi non lineari, tende a trasmettere il suo moto ai piani più bassi dell’atmosfera, ovvero alla sottostante troposfera dove avvengono tutti i fenomeni meteorologici”.
In pratica il vortice inizia a girare all’impazzata concentrando tutto il freddo al suo interno, ovvero alle latitudini polari, lasciando alle latitudini medio-basse alta pressione e mitezza. “Il freddo resta letteralmente intrappolato sul polo senza poter mai scendere di latitudine, centrifugato da queste correnti violentissime.
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“Autostrade Chiare”: da gruppo Facebook a vero e proprio Comitato, pronte azioni legali contro Aspi
Commissione europea stoppa investitori Atlantia: "E' questione nazionale"
Liguria. Ha già superato 50 mila membri il gruppo facebook (ora sono oltre 54 mila) e l’interesse resta altissimo. “Autostrade Chiare”, nato a metà dicembre grazie all’iniziativa di un ingegnere genovese, Luca Ternavasio, ora diventa “grande” e si costituisce in comitato per poter porsi a tutti gli effetti come un interlocutore vigile di quello che sta accadendo sulle autostrade liguri e non solo.
Tra i programmi a breve termine quello di organizzare una manifestazione che si terrà probabilmente la seconda settimana di febbraio. Genova24 ha intervistato l’ideatore del gruppo per capire quali sono gli obiettivi e il futuro di Autostrade Chiare, diventato senza dubbio punto di riferimento per migliaia di utenti delle autostrade liguri e non solo.
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Sea Watch, Cassazione boccia il ricorso contro Carola Rackete: legittimo il no all’arresto
La revoca dell’arresto per la comandante della Sea Watch, Carola Rackete, era legittimo. A stabilirlo è la Cassazione che ha rigettato il ricorso della procura di Agrigento, che si era opposta alla decisione del gip di non convalidare l’arresto di Rackete in seguito alla forzatura del blocco imposto dalle autorità italiane nel giugno scorso
La Cassazione ha respinto il ricorso presentato dalla procura di Agrigento contro l’ordinanza che il 2 luglio del 2019 ha rimesso in libertà la comandante della Ong Sea Watch Carola Rackete. L’imbarcazione era approdata nel porto di Lampedusa dopo aver forzato il blocco delle autorità e per questo motivo la sua comandante era stata arrestata, ma poi liberata nei giorni successivi. Il gip di Agrigento aveva quindi detto no all’arresto della comandante della Sea Watch e per questo motivo il procuratore capo di Agrigento, Luigi Patronaggio, e l’aggiunto Salvatore Vella, avevano presentato ricorso contro l’ordinanza del 2 luglio. La terza sezione penale della Cassazione si è ora espressa, dopo la camera di consiglio tenuta ieri, rigettando il ricorso della procura.
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La Cassazione ha respinto il ricorso presentato dalla procura di Agrigento contro l’ordinanza che il 2 luglio del 2019 ha rimesso in libertà la comandante della Ong Sea Watch Carola Rackete. L’imbarcazione era approdata nel porto di Lampedusa dopo aver forzato il blocco delle autorità e per questo motivo la sua comandante era stata arrestata, ma poi liberata nei giorni successivi. Il gip di Agrigento aveva quindi detto no all’arresto della comandante della Sea Watch e per questo motivo il procuratore capo di Agrigento, Luigi Patronaggio, e l’aggiunto Salvatore Vella, avevano presentato ricorso contro l’ordinanza del 2 luglio. La terza sezione penale della Cassazione si è ora espressa, dopo la camera di consiglio tenuta ieri, rigettando il ricorso della procura.
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Atto ignobile perpetrato a Montevecchio: vandalizzato il monumento dedicato a Marco Pantani
Il monumento è stato privato della foto di Pantani e imbrattato con una scritta ingiuriosa, realizzata con uno spray nero
Un bruttissimo episodio è accaduto la notte scorsa, un gruppo di vandali infatti ha sfregiato il monumento dedicato a Marco Pantani realizzato sulla salita di Montevecchio. Un tratto di strada molto amato dal Pirata, che proprio lì amava allenarsi in vista dei propri impegni agonistici.
Ignoti hanno però deciso di rovinare il monumento, da cui è stata portata via la foto di Marco e imbrattata la roccia con una scritta ingiuriosa. Un comportamento vile che ha mandato su tutte le furie i tifosi di Pantani, a pochi giorni dal suo 50° compleanno.
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giovedì 16 gennaio 2020
Meteo: fase PERTURBATA su gran parte d'Italia durante il fine settimana, anche NEVE sui monti
Venerdì una perturbazione si avvicinerà dalla Francia determinando un peggioramento entro sera sulle regioni di nord-ovest, associato anche a nevicate sulle Alpi. Sabato moderato maltempo su nord-est, centro e sud con neve su est Alpi ed Appennino dalle quote medie. Domenica ancora instabile su Emilia-Romagna, medio Adriatico e più marginalmente sul resto del centro e al sud, calo termico. Lunedi molto instabile su isole, medio Adriatico e meridione, freddo moderato.
COMMENTO: si scuote un po' la situazione ma ci vorrebbe ben altro per risollevare le sorti dell'inverno. Comunque sia un discreto apporto di precipitazioni, anche sottoforma di neve sui monti, non può che giovare, cosi come il rinforzo della ventilazione previsto gioverà alla qualità dell'aria.
SITUAZIONE: un modesto rialzo pressorio introduce nuovamente aria più secca sul territorio, limitando gli annuvolamenti alla Liguria e a parte della Valpadana, per il resto sarà il sole a prevalere e nel pomeriggio le temperature risulteranno ovunque relativamente miti.
SITUAZIONE: un modesto rialzo pressorio introduce nuovamente aria più secca sul territorio, limitando gli annuvolamenti alla Liguria e a parte della Valpadana, per il resto sarà il sole a prevalere e nel pomeriggio le temperature risulteranno ovunque relativamente miti.
EVOLUZIONE: venerdì una perturbazione avanzerà dalla Francia ed impegnerà le regioni di nord-ovest e la Toscana dalla sera, favorendo precipitazioni moderate, nevose sulle Alpi oltre i 600-900m e sull'Appennino ligure oltre gli 800-1000m. Entro notte coinvolto anche il resto del nord, Umbria, Lazio e nord Marche, come si evince da questa mappa con gli accumuli di pioggia previsti nella notte tra venerdì e sabato dal nostro modello:
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Blocco traffico per smog, il direttore del Cnr: "Il fermo alle auto non serve, le misure dei sindaci sono inutili"
Cinzia Perrino dell'Istituto sull'inquinamento atmosferico: "Non è solo una questione di circolazione, bisognare limitare i chilometri percorsi dalle macchine. E controlliamo e gestiamo l'aumento dell'uso di legna e pellet per il riscaldamento"
ROMA - "Metti tanti fumatori in una stanza chiusa e chiedi ad un paio di smettere di fumare. Forse ci sarà un po' meno fumo, ma finché non verrà aperta la finestra le cose cambieranno pochissimo". Usa un esempio semplice, Cinzia Perrino, direttore dell'Istituto sull'Inquinamento atmosferico (IIA) del Cnr per suggerire che, seppur utili, le giornate di grande stop al traffico purtroppo "incidono poco" sulla qualità della nostra aria.
In questo inverno di alta pressione lo smog sta soffocando la Pianura Padana, città come Torino o Milano preoccupano per i livelli impressionanti e costanti di Pm10 e in decine di altre metropoli continueranno anche nei prossimi giorni le limitazioni alla circolazione. A Roma la sindaca Virginia Raggi ha perfino vietato il traffico alle auto più "moderne", quelle Euro 6. Ma queste singole giornate di blocco - proviamo a chiedere a Perrino - incidono davvero sulla salute dell'ambiente?
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ROMA - "Metti tanti fumatori in una stanza chiusa e chiedi ad un paio di smettere di fumare. Forse ci sarà un po' meno fumo, ma finché non verrà aperta la finestra le cose cambieranno pochissimo". Usa un esempio semplice, Cinzia Perrino, direttore dell'Istituto sull'Inquinamento atmosferico (IIA) del Cnr per suggerire che, seppur utili, le giornate di grande stop al traffico purtroppo "incidono poco" sulla qualità della nostra aria.
In questo inverno di alta pressione lo smog sta soffocando la Pianura Padana, città come Torino o Milano preoccupano per i livelli impressionanti e costanti di Pm10 e in decine di altre metropoli continueranno anche nei prossimi giorni le limitazioni alla circolazione. A Roma la sindaca Virginia Raggi ha perfino vietato il traffico alle auto più "moderne", quelle Euro 6. Ma queste singole giornate di blocco - proviamo a chiedere a Perrino - incidono davvero sulla salute dell'ambiente?
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Le caldaie tra i fattori principali dello smog a Torino: effettuati i primi controlli, una su due è irregolare
Driver, viaggio nella giungla dei corrieri tra poche regole e condizioni di lavoro durissime
I numeri, le aziende e la sicurezza nelle cooperative che ogni giorno consegnano le merci a casa nostra
Genova. Chi ha visto il film di Ken Loach è certamente rimasto colpito da un mondo che troppo spesso per chi compra con due clic un oggetto su Amazon o si fa spedire una cucina o un capo di abbigliamento acquistato in un negozio o su internet è quasi totalmente sconosciuto.
E se l’arrivo di Amazon nell’area di Campi è certamente una buona notizia perché creerà almeno 130 posti di lavoro diretti, raddoppiati nei picchi natalizi, Genova24 ha cercato di capire come funziona nella nostra città un settore che, seppur con qualche regola in più rispetto a qualche anno fa, resta in gran parte una giungla.
Per quanto riguarda Amazon, la più grande internet company del mondo, occorre precisare che a Genova, di fatto, c’è già. Amazon ha attualmente un grosso magazzino in via Sardorella, in Valpolcevera dove i pacchi, già assembleati, vengono assegnati ai corrieri che li portano nelle nostre case. La nuova area a Campi consentirà, dal prossimo settembre, di realizzare a Genova un “hub”, cioè un centro dove i nuovi dipendenti della multinazionale impacchetteranno gli oggetti ‘sfusi’ acquistati dai clienti che poi saranno dati ai corrieri. I dipendenti saranno quindi i magazzinieri e gli impiegati, non i corrieri che sono esterni.
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Cantieri in autostrada, un ex lavoratore vuota il sacco: “Rischiavamo la vita e pagavamo il pedaggio”
Dopo il caso dei "cantieri fantasma" parla un ex dipendente della Sanguglielmo. La Regione chiede un incontro urgente in Prefettura
Genova. Un cartello con una freccia luminosa, una fila di birilli, i segnali di plastica sulla mezzeria della carreggiata. Ormai chi viaggia sulle nostre autostrade non fa neanche più caso ai cantieri. L’automobilista li vede abbandonati dopo una coda estenuante, si arrabbia e spesso non pensa che c’è chi deve montarli, smontarli e presidiarli in piena notte.
È quello che facevano in Liguria per la società Autostrade gli operai della cooperativa Sanguglielmo, diventata poi Secureway, da settembre rimasti senza stipendio. Oggi un ex dipendente, disoccupato e prossimo alla pensione, racconta ai microfoni di Genova24 le condizioni di lavoro estenuanti che per anni ha dovuto sopportare.
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Genova. Un cartello con una freccia luminosa, una fila di birilli, i segnali di plastica sulla mezzeria della carreggiata. Ormai chi viaggia sulle nostre autostrade non fa neanche più caso ai cantieri. L’automobilista li vede abbandonati dopo una coda estenuante, si arrabbia e spesso non pensa che c’è chi deve montarli, smontarli e presidiarli in piena notte.
È quello che facevano in Liguria per la società Autostrade gli operai della cooperativa Sanguglielmo, diventata poi Secureway, da settembre rimasti senza stipendio. Oggi un ex dipendente, disoccupato e prossimo alla pensione, racconta ai microfoni di Genova24 le condizioni di lavoro estenuanti che per anni ha dovuto sopportare.
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mercoledì 15 gennaio 2020
Ponte Morandi, Pd: ‘Nel 2008 Salvini votò Salva Benetton’. Il ministro: ‘Sì, è vero’ Poi: ‘Non mi ricordo cosa facevo allora’
A ricordarlo al diretto interessato è stata Debora Serracchiani: quel provvedimento "diede al gruppo le concessioni molto vantaggiose per Autostrade". La replica del segretario della Lega, che da giorni il dito contro la società annunciando la revoca della concessione: "Da parte di chi ha governato per anni e anni e ha firmato e verificato le concessioni, un buon silenzio sarebbe opportuno"
A ricordarlo al diretto interessato è stata Debora Serracchiani: “Nel 2008 Matteo Salvini (allora membro della Camera dei deputati, ndr) votò a favore del cosiddetto ‘Salva Benetton‘, che diede al gruppo le concessioni molto vantaggiose per Autostrade. Governava con Berlusconi. Ora non se lo ricorda più? Meglio rinfrescargli la memoria”, ha scritto domenica sera in un tweet la deputata del Partito Democratico, che riporta lo screenshot della votazione per la conversione in legge del decreto legge 8 aprile 2008 sulle disposizioni urgenti per l’attuazione di obblighi comunitari e l’esecuzione di sentenze della Corte di giustizia europea.
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Firenze, studente in carrozzina cade in una buca in strada e muore poche ore dopo in ospedale
Firenze, studente in carrozzina cade in una buca in strada e muore poche ore dopo in ospedale
FIRENZE. Era appena uscito dall' Università quando la sua sedia a rotelle elettrica è rimasta bloccata sul pavimento dissestato e lui è caduto: all'inizio non sembrava nulla di preoccupante ma poi dopo circa sette ore è morto. E' accaduto lo scorso lunedì a Firenze, tra piazza Brunelleschi e via Alfani. A riportare la notizia i quotidiani Corriere Fiorentino e La Nazione.
A Niccolò Bizzarri, 21 anni, trasportato in ospedale in ospedale, era stato diagnosticato un trauma cranico. Sul posto è intervenuta anche la polizia municipale che si è resa conto delle pessime condizioni di quel tratto di strada. Gli agenti, sempre secondo quanto riferito dai quotidiani, avrebbero anche fotografato la buca chiamando poi l'Avr, la società che deve occuparsi degli interventi di emergenza e che avrebbe rattoppato la buca. La procura ha disposto il sequestro della salma e ha ordinato che venga effettuata l'autopsia per chiarire le cause della morte.
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La crisi affossa Paravia: era la libreria più antica di Torino
Saracinesche abbassate in via Bligny angolo piazza Arbarello: “Ormai non ce la facevamo più”
TORINO. Era la libreria più antica di Torino. Lo scorso 28 dicembre ha abbassato le serrande per le vacanze di fine anno e non le ha più alzate. Fine della corsa per la libreria Paravia, fondata nel 1802 dallo stampatore Giovan Battista Paravia in via Palazzo di Città, poi per oltre un secolo nella storica sede di via Garibaldi 23 e infine, dal 2015, costretta da uno sfratto a trasferirsi in via Bligny all’angolo con piazza Arbarello.
«La decisione era stata presa già da alcuni mesi - spiega Nadia Calarco, che con la sorella Sonia ha gestito gli ultimi anni del negozio - Purtroppo il lavoro si era ridotto e alla fine non ce la facevamo più a portare a casa neppure il nostro stipendio. Così, a malincuore, abbiamo dovuto chiudere». Paravia riaprirà altrove? Purtroppo no. «Abbiamo cercato qualcuno interessato a rilevare l’attività - aggiunge Nadia - ma senza successo: il mercato delle librerie è in crisi e a questo punto non ci è restata altra scelta che tirar giù le saracinesche».
Truffa falsi invalidi, ciechi leggono e storpi ballano
Blitz nel palermitano, arrestati mente organizzazione e complice
Ciechi in grado di leggere le lettere prese dalla cassetta delle poste, persone incapaci di camminare da sole che guidavano l'auto, individui con l'indennità d'accompagnamento beccati a esibirsi in balli di gruppo: sono i falsi invalidi che hanno beneficiato illecitamente di indennità previdenziali o assistenziali grazie ad un'organizzazione, scoperta dalla Guardia di Finanza, che operava nel Palermitano e si occupava, in cambio di denaro, di tutta la trafila per ottenere il sussidio. Due sono le persone arrestate e decine quelle indagate. Gli arrestati sono Antonino Randazzo, 57 anni, di Terrasini (Pa) in pensione dal 1991, e Filippo Accardo, 48, anni, di Camporeale (Pa) titolare di due Caf, uno a Palermo in corso Alberto Amedeo e uno a Terrasini in via Santa Rosalia.
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L'inverno soffocato dall'alta pressione, ma nel fine settimana tempo a tratti PERTURBATO
Oggi piovaschi al nord, segnatamente sulla Liguria, tempo migliore altrove, tendenza a temporaneo miglioramento. Giovedì solo un po' di nubi in Liguria, soleggiato sulle altre regioni. Tra venerdì pomeriggio e sabato peggiora al nord, al centro e sulla Campania con precipitazioni, anche nevose nelle Alpi. Domenica instabile al centro e al sud, neve in Appennino, migliora al nord.
COMMENTO: in tempi di "magra invernale" bisogna raccogliere quel poco di buono che la stagione ha da offrire. Nel fine settimana, pur con qualche difficoltà, una perturbazione riuscirà ad intervenire da ovest determinando precipitazioni al nord, al centro e sulla Campania, che risulteranno nevose sulle Alpi a quote anche interessanti (600-900m) e, tra domenica e lunedì, le nevicate potranno interessare anche parte della dorsale appenninica a quote basse, segnale di un generale calo delle temperature. E' uno strappo rispetto al dominio dell'alta pressione sino ad ora proposto dalle mappe, sempre che risulti confermato sino alla fine, poi si potrebbe tornare all'anticiclone.
SITUAZIONE: un debole flusso umido da sud ovest interessa ancora il settentrione favorendo precipitazioni segnatamente sulla Liguria centrale. Nel corso della giornata un nuovo rialzo della pressione atmosferica interromperà l'afflusso di questa massa d'aria favorendo un certo miglioramento. Altrove il tempo risulterà buono.
EVOLUZIONE: dopo un giovedì sostanzialmente tranquillo, pur caratterizzato ancora da qualche annuvolamento in Liguria, da venerdì è previsto l'inserimento di una saccatura di origine atlantica con annessa perturbazione carica di precipitazioni, che tra venerdì sera e sabato coinvolgeranno il nord, le regioni centrali e la Campania. Ecco i fenomeni attesi nella notte tra venerdì e sabato e poi nella giornata di sabato secondo il modello europeo:
NEVICATE: sarebbe confortante l'apporto nevoso derivante da questo passaggio perturbato sull'arco alpino. Il limite della neve si attesterebbe tra 600 e 900m, in Appennino in media oltre i 900-1000m. Seguiranno però aggiornamenti più precisi.
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martedì 14 gennaio 2020
Elezioni, i candidati ai raggi X: il centrodestra fa il pieno di condannati e indagati
Abbiamo esaminato i principali schieramenti alle prossime elezioni. Se i nomi proposti dai 5 Stelle hanno in media il titolo di studio più alto, la coalizione tra Forza Italia e Lega Nord è prima per coinvolti in procedimenti penali
Eccolo, il Parlamento che verrà. Con una settimana d’anticipo sul verdetto delle urne è già possibile raccontare pregi e difetti di deputati e senatori che si preparano a sbarcare a Roma. L’Espresso ha assegnato un voto a oltre 300 candidati, un campione rappresentativo delle due camere, scelto tra i candidati dei quattro principali schieramenti (Centrodestra, Centrosinistra, Cinque Stelle, Leu) in 85 collegi uninominali. Il rating si basa sul curriculum degli aspiranti parlamentari: livello d’istruzione, eventuali incidenti giudiziari, il numero di anni trascorsi nelle istituzioni, i rapporti con il proprio collegio elettorale e, infine, la popolarità nei principali social network.
Ne è uscito il ritratto, sintetizzato in cifre, dei parlamentari prossimi venturi. Si va da zero a dieci, come a scuola. E il dato finale, quello che riassume la valutazione complessiva dei candidati, non è granché esaltante: il voto medio non va oltre il cinque e mezzo. Per arrivare alla sufficienza, quindi, servirebbe il classico aiutino di un insegnante di manica larga. Del resto, entrambe le coalizioni, quella di Centrodestra e quella di Centrosinistra, viaggiano tra il cinque e il sei, così come i Cinque Stelle e Liberi e Uguali. L’alleanza a guida Pd ottiene il voto più elevato, mentre il nuovo partito guidato da Pietro Grasso è l’ultimo della classe.
(...)
Indagati e no
Dati alla mano, si scoprono punti di forza e debolezze dei singoli schieramenti. La coalizione di Centrodestra si merita di gran lunga il voto più basso alla voce indagati e condannati.Nel campione esaminato da L’Espresso, il 17 per cento dei candidati nel nome del pregiudicato (e quindi incandidabile) Silvio Berlusconi, risultano coinvolti in procedimenti penali oppure hanno già subìto sentenze sfavorevoli in primo o in secondo grado di giudizio. Nelle fila di Forza Italia troviamo per esempio un berlusconiano doc come Salvatore Sciascia, senatore che punta a entrare per la terza volta a Palazzo Madama. Sciascia, già tributarista della Fininvest, di cui è ancora consigliere di amministrazione, ha ottenuto la riabilitazione giudiziaria dopo la condanna in via definitiva a 2 anni e sei mesi nel 2001.Percorso netto per i Cinque Stelle: nessun indagato o condannato nel campione di 85 candidati del movimento guidato da Luigi Di Maio, peraltro alle prese con il caso dei candidati impresentabili (una dozzina in tutto tra massoni e furbetti del rimborso) che potrebbero dimettersi il giorno dopo l’elezione. Una macchia per Liberi e Uguali, che candida il milanese Daniele Farina, condannato per fabbricazione e detenzione di bottiglie molotov e resistenza a pubblico ufficiale durante una manifestazione antifascista dei collettivi universitari negli anni Ottanta.
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Eccolo, il Parlamento che verrà. Con una settimana d’anticipo sul verdetto delle urne è già possibile raccontare pregi e difetti di deputati e senatori che si preparano a sbarcare a Roma. L’Espresso ha assegnato un voto a oltre 300 candidati, un campione rappresentativo delle due camere, scelto tra i candidati dei quattro principali schieramenti (Centrodestra, Centrosinistra, Cinque Stelle, Leu) in 85 collegi uninominali. Il rating si basa sul curriculum degli aspiranti parlamentari: livello d’istruzione, eventuali incidenti giudiziari, il numero di anni trascorsi nelle istituzioni, i rapporti con il proprio collegio elettorale e, infine, la popolarità nei principali social network.
Ne è uscito il ritratto, sintetizzato in cifre, dei parlamentari prossimi venturi. Si va da zero a dieci, come a scuola. E il dato finale, quello che riassume la valutazione complessiva dei candidati, non è granché esaltante: il voto medio non va oltre il cinque e mezzo. Per arrivare alla sufficienza, quindi, servirebbe il classico aiutino di un insegnante di manica larga. Del resto, entrambe le coalizioni, quella di Centrodestra e quella di Centrosinistra, viaggiano tra il cinque e il sei, così come i Cinque Stelle e Liberi e Uguali. L’alleanza a guida Pd ottiene il voto più elevato, mentre il nuovo partito guidato da Pietro Grasso è l’ultimo della classe.
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Indagati e no
Dati alla mano, si scoprono punti di forza e debolezze dei singoli schieramenti. La coalizione di Centrodestra si merita di gran lunga il voto più basso alla voce indagati e condannati.Nel campione esaminato da L’Espresso, il 17 per cento dei candidati nel nome del pregiudicato (e quindi incandidabile) Silvio Berlusconi, risultano coinvolti in procedimenti penali oppure hanno già subìto sentenze sfavorevoli in primo o in secondo grado di giudizio. Nelle fila di Forza Italia troviamo per esempio un berlusconiano doc come Salvatore Sciascia, senatore che punta a entrare per la terza volta a Palazzo Madama. Sciascia, già tributarista della Fininvest, di cui è ancora consigliere di amministrazione, ha ottenuto la riabilitazione giudiziaria dopo la condanna in via definitiva a 2 anni e sei mesi nel 2001.Percorso netto per i Cinque Stelle: nessun indagato o condannato nel campione di 85 candidati del movimento guidato da Luigi Di Maio, peraltro alle prese con il caso dei candidati impresentabili (una dozzina in tutto tra massoni e furbetti del rimborso) che potrebbero dimettersi il giorno dopo l’elezione. Una macchia per Liberi e Uguali, che candida il milanese Daniele Farina, condannato per fabbricazione e detenzione di bottiglie molotov e resistenza a pubblico ufficiale durante una manifestazione antifascista dei collettivi universitari negli anni Ottanta.
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Silvio Berlusconi e la mafia: vent'anni di soldi in nero (ma nessuno ne parla)
lunedì 13 gennaio 2020
Messi costruisce il più grande ospedale d’Europa per la cura del cancro infantile
Lionel Messi è tra i giocatori più forti della storia. Ha vinto sei Palloni d’Oro di tutti, e decine di titoli a livello di squadra con il suo Barcellona. Ma oltre all’aspetto sportivo, c’è anche un altro lato di Messi, meno conosciuto. Nel 2007 ha infatti creato una Fondazione che porta il suo nome, Lionel Messi, impegnata a favore dei malati, soprattutto bambini. Ed è di questi giorni la notizia che la sua Fondazione, con l’impegno diretto del campione argentino, costruirà nel 2020 il più grande centro europeo per la cura del cancro infantile. Sono già oltre 30 i milioni di euro raccolti per dare vita a questo progetto, che vedrà la luce proprio a Barcellona.
Lionel Messi è tra i giocatori più forti della storia. Ha vinto sei Palloni d’Oro di tutti, e decine di titoli a livello di squadra con il suo Barcellona. Ma oltre all’aspetto sportivo, c’è anche un altro lato di Messi, meno conosciuto. Nel 2007 ha infatti creato una Fondazione che porta il suo nome, Lionel Messi, impegnata a favore dei malati, soprattutto bambini. Ed è di questi giorni la notizia che la sua Fondazione, con l’impegno diretto del campione argentino, costruirà nel 2020 il più grande centro europeo per la cura del cancro infantile. Sono già oltre 30 i milioni di euro raccolti per dare vita a questo progetto, che vedrà la luce proprio a Barcellona.
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Lionel Messi è tra i giocatori più forti della storia. Ha vinto sei Palloni d’Oro di tutti, e decine di titoli a livello di squadra con il suo Barcellona. Ma oltre all’aspetto sportivo, c’è anche un altro lato di Messi, meno conosciuto. Nel 2007 ha infatti creato una Fondazione che porta il suo nome, Lionel Messi, impegnata a favore dei malati, soprattutto bambini. Ed è di questi giorni la notizia che la sua Fondazione, con l’impegno diretto del campione argentino, costruirà nel 2020 il più grande centro europeo per la cura del cancro infantile. Sono già oltre 30 i milioni di euro raccolti per dare vita a questo progetto, che vedrà la luce proprio a Barcellona.
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