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domenica 11 novembre 2018

Tiro a segno: due indagati per la morte di Marianna Pepe

La sera prima della morte, Marianna sarebbe stata picchiata dall’ex compagno. Per sfuggire alle botte, con il piccolo, ha chiesto ospitalità a un amico. A casa di questi la donna avrebbe assunto cocaina e probabilmente farmaci. Poche ore dopo è morta


Marianna Pepe, aveva 39 anni

Ci sono due persone indagate in merito alla vicenda della morte di Marianna Pepe, l’ex campionessa di tiro a segno. La sera prima della morte, Marianna sarebbe stata picchiata violentemente dall’ex compagno, probabilmente davanti al figlio di lei, di cinque anni. Per sfuggire alle botte, con il piccolo, ha chiesto ospitalità a un amico. A casa di questi la donna avrebbe assunto cocaina e probabilmente farmaci. Poche ore dopo è morta. Sarà l’autopsia a stabilire le cause del decesso.
SUL WEB — Le macabre coincidenze sono legate ai social. Perché la pagina forzespeciali.info, su Facebook, a inizio settimana aveva confezionato un post che ora suona quasi come un necrologio, anziché un incitamento: «Onore a Marianna Pepe che ha tenuto alto il nome dell’Italia durante le competizioni internazionali di tiro». Su quella pagina, e su quella della stessa Marianna (che intanto aveva ripubblicato alcune foto in versione atleta), adesso nella comprensibile commozione sono soltanto fiumi di lacrime.
LA CARRIERA — Domenica, a Trieste, la Pepe aveva partecipato alle celebrazioni del Giorno dell’Unità Nazionale e della Giornata delle Forze Armate. C’era anche il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. La passione per il tiro a segno si era sviluppata all’inizio degli Anni 90 alla Tsn Opicina del tecnico Antonio Verlicchi. Oltre ai titoli italiani, non erano mancati buoni piazzamenti in ambito europeo, come l’ottavo posto nella rassegna di Belgrado 2005. 
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