Il padre del ministro al centro delle polemiche per le denunce di lavoro nero non era titolare di alcuna azienda. Lo confermano i documenti ufficiali consultati da L'Espresso. All'epoca delle presunte irregolarità la ditta di famiglia era intestata alla mamma del vicepremier, Paolina Esposito. Che in quanto insegnante e dipendente pubblica, per legge non può ricoprire incarichi aziendali
Luigi Di Maio e la madre Paolina Esposito |
Ma andiamo con ordine e ricostruiamo la complicata storia della Di Maio Industry. Tutto è partito da un'inchiesta delle Iene, che hanno intervistato un uomo, Salvatore Pizzo, che ha dichiarato di aver lavorato in nero per l'azienda edile del padre del ministro, che si chiama Ardima.
Il padre dell'attuale ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico, Luigi Di Maio, si chiama Antonio Di Maio, classe 1950, nato e cresciuto a Pomigliano d'Arco, che non possiede alcuna azienda. Proprio così. Dalla visura camerale effettuata da l'Espresso si scopre che Di Maio padre non ha azioni o quote di società. In passato è stato titolare firmatario della Di Maio Antonio, una ditta individuale di Pomigliano, specializzata nella realizzazione di tetti, che è stata cancellata nel 1995. Ed è stato, a partire dal 1997, sindaco supplente del Consorzio Regionale di Edilizia Artigiana, che realizzava edifici residenziali, finito in liquidazione. Inoltre ha un conto in sospeso con Equitalia, a cui dovrebbe versare 176 mila euro. La titolare dell'attività di famiglia e di alcuni terreni a Pomigliano d'Arco è invece Paolina Esposito. Ovvero la madre di Luigi Di Maio, che nel 2006 ha fondato l'impresa individuale Ardima Costruzioni diventandone titolare firmatario, tanto che nelle carte camerali viene qualificata come piccola imprenditrice, Il 30 dicembre 2013 dona la proprietà dell'azienda ai figli Luigi e Rosalba.
Continua qui
Nessun commento:
Posta un commento