Roma - È durato circa un’ora, fra le 11 e le 12, a Roma, il “tavolo” sulla Pernigotti nella sede del ministero dello Sviluppo economico, alla presenza del vicepremier e ministro, Luigi Di Maio.
L’azienda, attraverso alcuni consulenti, ha ribadito la chiusura della stabilimento di Novi Ligure , in provincia di Alessandria, e il trasferimento della produzione “in conto terzi”, secondo fonti sindacali: i rappresentanti dei lavoratori hanno però respinto la proposta, perché «abbasserebbe la qualità dei prodotti Pernigotti».
Di Maio, sempre secondo i sindacati, avrebbe chiesto un confronto diretto con la multinazionale turca Toksoz, proprietaria dell’azienda e non presente al “tavolo”, e riferito che anche il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, è intenzionato a incontrarli.
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