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martedì 15 marzo 2011

L'incubo di un'altra Cernobyl torna a far paura al Pianeta

Tutti i rischi che corriamo, rispondono gli scienziati. La tecnologia migliora, gli impianti costruiti dopo quelli di Fukushima hanno moltiplicato i sistemi di sicurezza. Il danno delle radiazioni sulla salute dell'uomo dipende dalla dose assorbita dal corpo di LUCA IEZZI

 

L'incubo di un'altra Cernobyl torna a far paura al Pianeta  

ROMA - I reattori a Fukushima sono spenti, ma l'assenza di un meccanismo di raffreddamento, messo fuori uso dal terremoto, fa surriscaldare il nocciolo dove sono le barre di uranio radioattive. I tecnici stanno pompando acqua di mare (che renderà comunque inservibile la centrale nel futuro), ma l'operazione va fatta con estrema cautela: il vapore prodotto deve essere contenuto il più possibile all'interno della centrale perché è anch'esso radioattivo. Inoltre l'idrogeno (sottoprodotto della fissione) si accumula e al contatto con l'aria esplode: è già avvenuto per i reattori 1 e 3 anche se, dice l'Agenzia delle nazioni Unite per la sicurezza nucleare (Aiea), i vessel (i contenitori del nocciolo) non sono stati toccati.


Cos'è il pericolo fusione? L'acqua evapora al contatto con le barre, e se rimangono esposte all'aria troppo a lungo possono fondere, è il rischio che corre il reattore numero 2. Spiega Eugenio Tabet, ex direttore del Laboratorio di Fisica dell'Iss: "Si combatte contro il tempo nel caso le barre fondano. In questo caso si libererebbero quantità colossali di elementi radioattivi. Una parte dell'edificio di contenimento è già danneggiata, resta come scudo solo il vessel. Se dovessero cedere le protezioni fisiche intorno al nocciolo finirebbero nell'aria enormi quantità di materiale radioattivo su una scala non dissimile da quella di Cernobyl". Un caso di scuola mai verificatosi è che il materiale radioattivo passi nel suolo (sindrome cinese). 

 

Ci si può fidare delle informazioni ufficiali?L'agenzia per la sicurezza del governo, Nisa, e il proprietario della centrale, Tepco, sono gli unici organismi con informazioni di prima mano anche se le leggi internazionali obbligano a informative immediate all'Aiea, la quale sta mandando propri tecnici. Esistono anche fonti terze (l'esercito americano, i media locali) che per ora confermano le versioni ufficiali. 

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