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sabato 5 marzo 2011

Samira, l’amante si è costituito

È sposato e ha la moglie incinta

Una vecchia foto di Samira Ben Saad
Imperia. La fuga è finita nello stesso posto da cui era partito il viaggio storto verso l’Italia, la città di Valence, alle porte di Lione. Qui, nel tardo pomeriggio di ieri, Mael Combier - alias Moustapha Zouatit - si è consegnato alla Gendarmerie, ribadendo d’essere l’uomo che le forze dell’ordine di mezz’Europa cercavano da giorni: «Sono io quello coinvolto nella storia di Samira, sono io il suo amante. Ho perso la testa, lei non accettava che avessi un’altra vita (il giovane è sposato e aspetta un figlio, ndr). Ma adesso non ce la faccio più».
Sono le prime, parziali ammissioni, capaci di risolvere quasi completamente il giallo che s’era aperto da lunedì sulle alture d’Imperia. Quella mattina, in località Costa D’Oneglia, era stata trovata agonizzante con un proiettile conficcato nella nuca una certa Samira Ben Saad, franco-tunisina di vent’anni che s’era allontanata da casa (come l’aggressore, è residente a Valence) nel weekend.


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