Ai rappresentanti del "Carroccio" "libertà di scelta" se partecipare o no alle celebrazioni. Dure reazioni di tutti gli schieramenti politici. Napolitano: "Divisi saremmo stati spazzati via". Fischi per La Russa e Alemanno
ROMA - Si moltiplicano gli episodi di "guerriglia" simbolica della Lega contro l'Unità d'Italia. Dopo il caso del Consiglio regionale lombardo 1, anche in Emilia Romagna 2 i rappresentanti del Carroccio hanno lasciato l'aula consigliare al momento dell'Inno nazionale. Mentre è oramai ufficiale la decisione di lasciare "liberta' di coscienza" ai propri parlamentari sul partecipare o meno ai festeggiamenti di domani a Montecitorio.
In serata, il presidente della Repubblica, aprendo dalla piazza del Quirinale le celebrazioni per i 150 anni dell'Unità d'Italia e senza fare riferimenti espliciti, ha però ribadito il valore dell'unificazione del paese: "Divisi - ha detto il capo dello Stato - saremmo stati spazzati via dalla storia. Discutiamo e battagliamo, ma ciascuno deve sempre ricordare di qualcosa di più grande, che è la nostra nazione e la nostra patria, e se saremo uniti sapremo vincere le sfide che ci attendono". Napolitano ha poi concluso facendo gli auguri a tutti gli italiani, "di ogni fede politica".
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