Berlusconi ammette: "Nostri candidati deboli Vince la sinistra? Elettori senza cervello"
Il Cavaliere si scatena contro De Magistris e Pisapia. "Non c'è alternativa a noi e alla Lega". "Non ho attaccato i magistrati". "Contro di me un blocco mediatico". "Crisi economica? I ristoranti sono pieni". "La telefonata per Ruby? L'avrei fatta anche per Rosy Bindi". "Disposto a passo indietro per riunire i moderati"
ROMA - In vista dei ballottaggio Silvio Berlusconi convoca l'ufficio di presidenza del Pdl e allo stato maggiore del partito riunito a Palazzo Grazioli spiega che il risultato delle elezioni amministrative al primo turno è dipeso anche dalla scelta dei candidati a sindaco e dall'eccessiva politicizzazione di un voto amministrativo. Poi va da Bruno Vespa e ammette che nella scelta delle candidature non tutto è andato per il verso giusto: "Le amministrative sono elezioni particolarissime in cui influisce la scelta e la personalità del candidato e lo scontro con un altro candidato". Comunque la sinistra riuscirà a vincere ai ballottaggi solo se "gli italiani andranno a votare lasciando a casa il cervello". Sparisce, nelle parole del premier, il valore nazionale del voto amministrativo: "Non penso a un voto contro di me, sono applaudito dappertutto". Che termina con l'ammissione che il voto locale rappresenta anche un dato nazionale ("Tutti i governi sono in calo") e con la certezza che nessuno, meno che mai la Lega ("che a luglio insieme a Tremonti voleva il voto"), "voglia farlo fuori". Di dimissioni in caso di sconfitta elettorale e di un nuovo governo neanche a parlarne: "Lo escludo, a meno che non mi venga un colpo domattina..". Casomani, concede il Cavaliere, "sarei disposto ad un passo indietro per riunire i moderati".
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