Raid su Tripoli, obiettivo il bunker del rais Nato: "Non sappiamo se è vivo o morto"
Nella notte otto attacchi in tre ore, esplosioni presso la tv di Stato e l'agenzia Jana. Al Arabiya: colpita la residenza del Colonnello. Il governo: "Feriti quattro bambini". Portavoce dell'Alleanza: "Nessuna escalation". Emergenza umanitaria, appello Onu per una tregua. Corte Penale Internazionale: lunedi mandato di cattura contro il Rais
RIPOLI - Almeno otto raid in circa tre ore e una terrificante sequenza di esplosioni che squarcia la notte a Tripoli. Così la Nato ha dato seguito alle parole del segretario generale Anders Fogh Rasmussen, secondo cui per Gheddafi "la partita è finita". Secondo testimonianze riprese dalle tv satellitari Al Arabiya e Al Jazeera, sarebbe stato colpito anche il complesso di Bab al-Aziziya dove il Colonnello ha una sua residenza-bunker. Il portavoce del governo libico, Mussa Ibrahim, ha detto alla tv Sky News di non ritenere che il compound di Gheddafi sia stato colpito negli ultimi raid della Nato: "I raid hanno colpito il centro della città. Hanno centrato edifici governativi", ha detto il portavoce all'emittente, che riporta le sue dichiarazioni nel suo sito internet. "Questi non sono obiettivi militari. Perché li hanno presi di mira?", ha chiesto Ibrahim, sulla cui sorte personale si erano diffuse voci contrastanti in mattinata: addirittura che fosse stato ucciso o che tentasse di fuggire in Tunisia.
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