Ministeri al nord, un coro di "no" nel Pdl Berlusconi: "A Milano arriveranno dipartimenti"
Pisapia: "Spettacolo indegno". I capigruppo Pdl a Camera e Senato: "Meglio conferenze periodiche". Formigoni: "Altre priorità". Polverini e Alemanno: "Non se ne parla neppure" e chiedono "incontro urgente" con Berlusconi. Forza Sud: "Ministeri anche nel meridione". Il presidente del Pd, Rosy Bindi: Una proposta alla Totò.
ROMA - Sì va da " è una trovata alla Totò" ad un più serioso "non è certo l'esigenza prioritaria". Nel centro destra e naturalmente nello schieramento di sinistra la proposta Berlusconi-Lega di trasferire due ministeri "di peso" a Milano suscita, di fatto, un coro unanime di "no". Ma Bossi insiste: "Berlusconi a noi a detto di sì,
parola data non torna indietro". "I ministeri creano posti di lavoro, per questo li vuole Roma". Quindi, ha spiegato, che a Milano non dovranno arrivare solo il suo dicastero, quello delle Riforme, e quello di Calderoli alla Semplificazione, ma anche "il ministero di peso, il più grande che c'è, che fa muovere l'economia" senza specificare altro. E Calderoli rincara la dose: "Io sono abituato che nel Pdl decide Berlusconi e lui ci ha detto di sì, a me questo basta". E lo scontro sui ministeri al nord diventa incandescente soprattutto all'interno della maggioranza. E Berlusconi in serata annuncia: "Ci sono già a Milano dipartimenti delle opere pubbliche e del provveditorato scolastico, penso che non ci sia nessuna difficoltà a che alcuni ministeri possano venire a Napoli e in altre città anche del sud, e che potranno essere in grado di lavorare conoscendo da vicino le situazioni".
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