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giovedì 25 agosto 2011

Amy non morì per droga L' autopsia: solo tracce di alcol

MILANO - Negativo alle droghe, positivo all' alcol. Il risultato dei test tossicologici sul corpo di Amy Winehouse parla chiaro. Non è stata la droga a uccidere la popstar inglese, il 23 luglio scorso. E non è stato, neppure, un cocktail di alcol e sostanze proibite, come all' inizio si era ipotizzato. Quando è morta Amy era «pulita». Gli esiti degli esami condotti sul corpo della cantante (poi cremato) all' indomani del ritrovamento nella casa londinese di Camden, sono stati comunicati ieri alla famiglia. L' assenza di «tracce di sostanze illegali» conferma quello che aveva detto il padre Mitch Winehouse al funerale di Amy: «Tre anni fa mia figlia era uscita dalla droga. I medici avevano detto che era impossibile, ma ci era riuscita». E smentisce, in parte, quanto dichiarato a pochi giorni dalla scomparsa dal pusher londinese Tony Azzopardi, cioè che Amy si fosse rifornita da lui di cocaina e eroina per 1.200 sterline. Se Amy Winehouse ha acquistato droga poche ore prima del decesso, non l' ha mai consumata. Conclusione: a un mese dalla scomparsa, si sa che cosa non ha ucciso a 27 anni l' interprete di Back to Black . Ma non ancora che cosa l' abbia uccisa. Nel corpo sono state trovate tracce di bevande alcoliche ma «non è stato possibile determinare se l' alcol abbia avuto un ruolo determinante». Stando, ancora, a quello che aveva dichiarato il padre, dopo aver chiuso con la droga, Amy «ora stava provandoci con l' alcol; aveva appena completato tre settimane senza toccare un goccio». Questo aveva anche fatto supporre che il decesso potesse essere dovuto a una crisi d' astinenza. Per saperne di più sulle cause della morte occorrerà attendere ancora. «Si aspetta l' esito dell' inchiesta in ottobre» ha annunciato ieri la famiglia. Nel frattempo dopo il recente furto di inediti e lettere dell' artista, adesso i familiari devono fare i conti con altri guai visto che c' è chi ha registrato il nome The Amy Winehouse Foundation e vuole metterlo all' asta; e c' è chi in rete commercializza nel nome di Amy merchandise non autorizzato. Severino Colombo

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