A rischio 112 piccoli comuni dell’alessandrino. «Gli sprechi sono altrove, resisteremo»
Alessandria - La protesta dei piccoli Comuni sotto i mille abitanti si sposta a Roma. Dopo il primo appuntamento di lunedì a Torino, oggi appuntamento davanti a Montecitorio dei sindaci con tanto di fascia e gonfalone per far sentire le loro voci e chiedere all'unisono lo stralcio dell'articolo 16 del "decretone" (manovra fiscale), e riportare la serenità nelle piccole realtà civiche che costituiscono la forza trainante del territorio. Particolarmente significativa la partecipazione piemontese, dove ci sono 596 piccoli Comuni a rischio cancellazione, mentre in provincia di Alessandria sono 112 su 190. Belforte Monferrato, con il suo sindaco Franco Ravera che è anche vice presidente della Comunità montana Aleramica Obertenga (31 Comuni tra ovadese e acquese) è schierato in prima linea per la salvezza. Ad accompagnarli anche nella capitale come è stato a Torino, ci saranno molti cittadini che vogliono mantenere le loro prerogative di appartenenza ad una comunità territoriale che rischia di scomparire. I pullman partiranno dall'area degli impianti sportivi di Belforte. «Raccoglieremo - spiega Ravera - non solo i sindaci della Aleramica Obertenga, ma anche molti di paesi dell'Oltregiogo che non fanno parte della Comunità». Rientro in serata o nel corso della notte. L'iniziativa è patrocinata dalle associazioni dei piccoli Comuni (Anpci, Anci Piemonte, Uncem Piemonte, Legautonomie Piemonte) che portano a Roma la voce del dissenso. Oggi i municipi saranno tutti chiusi, per dare un segno forte di civile protesta nei confronti di chi, magari inserendo un codicillo in un qualche decreto, senza dare senso e giustificazione ad una scelta, può distruggere anni di laborioso e proficuo lavoro, di rilancio di un territorio, di salvezza di storia, tradizioni, rilancio economico, ambientale, turistico, crescita demografica, mantenimento dei servizi essenziali, tutto, praticamente a costo zero, o quasi. «Addossare parte delle responsabilità del debito - sostiene Franco Ravera - alle piccole comunità civiche, è scellerata demagogia». Aggiunge l'ex sindaco di Silvano d'Orba, Pino Coco: «Le spese da tagliare sono altre e chi ci governa ben lo sa.
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