I Coldplay stregano Torino e l'Olimpico esplode di luci
Quarantamila fan in delirio per l'unica data italiana del tour. Uno
show ad alta dose di tecnologia, in cui il pubblico diventa protagonista
grazie ai braccialetti colorati che si illuminano a ritmo di musica di CARLO MORETTI
TORINO - Luci allo Stadio Olimpico di Torino.
Quarantamila luci intermittenti e colorate, tutte in sincrono con la
musica dei Coldplay. A volte anche la musica può diventare una questione
di polso: quarantamila polsi, tanti quanti i braccialetti distribuiti
all'ingresso per il concerto della band londinese, unica tappa italiana
del loro tour mondiale. "Usate i braccialetti, fanno parte dello
spettacolo", avverte all'inizio il maxischermo. Nel 1982 in questo
stesso stadio Mick Jagger fece il suo colpo di teatro con i Rolling
Stones indossando la maglia azzurra numero 20 di Paolo Rossi, il giorno
prima della finale vittoriosa della nazionale italiana ai Mondiali di
Spagna. Trent'anni e molta tecnologia dopo, Chris Martin, Jonny
Buckland, Guy Berryman e Will Champion trasformano il rock in una
esperienza multisensoriale e il pubblico in protagonista ed elemento
fondamentale di una scenografia da brividi: uno stadio pulsante di
musica e tecnologia, magari semplice ma fino a ieri irrealizzabile.
Comandati a distanza e in sincrono con quanto accade sul palco, i
braccialetti si illuminano solo su alcune canzoni, un mix sorpendente
tra tecnologia e romanticismo rock.
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