"Quattro aziende su cinque distrutte e 300mila forme di Parmigiano perdute"
Dopo il forte sisma di domenica, l'agricoltura padana è in
ginocchio. Per il Consorzio Parmigiano Reggiano, distrutto il 10% di
produzione annua con danni per almeno 80 milioni di euro. La Coldiretti
stima 200 milioni di danni totali: "Chiediamo la sospensione di mutui e
Imu"
dal nostro inviato LUIGI SPEZIA
SAN GIOVANNI IN PERSICETO (BOLOGNA) - "Nel mio
magazzino ci sono 32mila forme di Parmigiano Reggiano rovinate a terra. È
un disastro, il lavoro di due anni buttato via. Come quando si
preparano i soldati per la guerra e poi la guerra arriva e i soldati non
ci sono. Ci sarà un buco nel mercato, non possiamo inventarci il
formaggio di 24 mesi se non c'è più". In mezzo ai danni, alle centinaia
di milioni di euro di danni stimati che il terremoto ha provocato ad
agricoltura, allevamenti, prodotti dop come il prosciutto di Parma o
Modena o al lambrusco e alle aziende di ortofrutta tra Modena, Ferrara,
Mantova e Bologna, Dante Caretti, presidente della "Coop Sant'Angelo" di
San Giovanni in Persiceto, 70 anni, guarda costernato dentro il suo
magazzino di stagionatura dove prima brillavano in bell'ordine, fino a
sette metri in altezza, le forme perfette di formaggio, sulle
scaffalature che qui in provincia di Bologna chiamano "scaloni" e a
Modena "scalere".
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