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giovedì 28 agosto 2014

Lotta alla jihad, cinque indagati in Veneto

Inchiesta per terrorismo aperta dalla procura di Venezia dopo il caso di Mesinovic, bosniaco residente nel bellunese morto in Siria. L’ipotesi: reclutano persone per la «guerra santa»


La Procura distrettuale di Venezia ha iscritto nel registro degli indagati cinque persone, possibili fiancheggiatori della Jihad, con l’ipotesi di reato di associazione eversiva (270 bis). Una notizia che sembra costituire un primo riscontro all’allerta sul terrorismo islamico lanciata solo tre giorni fa dal ministro dell’Interno, Angelino Alfano.
L’indagine è condotta dai Carabinieri del Ros e sarebbe legata, secondo quanto trapelato finora, alla vicenda di Ismar Mesinovic, il bosniaco residente nel bellunese morto in Siria all’inizio dell’anno in combattimento dopo aver aderito alla “guerra santa”. Tra i cinque non vi sono italiani. L’attenzione degli investigatori si era infatti concentrata fin dall’inizio su soggetti dell’area balcanica, persone che avrebbero avuto a che fare con Mesinovic prima che questo “sparisse” dal Veneto nel dicembre 2013, portando con sé il figlioletto di due anni, del quale si sono perse le tracce.

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