Inchiesta per terrorismo aperta dalla procura di Venezia dopo il caso
di Mesinovic, bosniaco residente nel bellunese morto in Siria.
L’ipotesi: reclutano persone per la «guerra santa»
La Procura distrettuale di Venezia ha iscritto nel registro degli
indagati cinque persone, possibili fiancheggiatori della Jihad, con
l’ipotesi di reato di associazione eversiva (270 bis). Una notizia che
sembra costituire un primo riscontro all’allerta sul terrorismo islamico
lanciata solo tre giorni fa dal ministro dell’Interno, Angelino
Alfano.
L’indagine è condotta dai Carabinieri del Ros e sarebbe legata,
secondo quanto trapelato finora, alla vicenda di Ismar Mesinovic, il
bosniaco residente nel bellunese morto in Siria all’inizio dell’anno in
combattimento dopo aver aderito alla “guerra santa”. Tra i cinque non vi
sono italiani. L’attenzione degli investigatori si era infatti
concentrata fin dall’inizio su soggetti dell’area balcanica, persone che
avrebbero avuto a che fare con Mesinovic prima che questo “sparisse”
dal Veneto nel dicembre 2013, portando con sé il figlioletto di due
anni, del quale si sono perse le tracce.
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