l volo, l’addestramento, il fronte. Abbiamo chiesto come si fa a entrare
nelle Ypg, i combattenti curdi che in Siria contrastano l’avanzata
dello Stato islamico. Ed è bastato un semplice colloquio su Facebook
ROMA - “Sei benvenuto tra noi”, mi scrivono le forze curde in Siria prima di spiegarmi la procedura per diventare un foreign fighter
in quello che sarà un breve dialogo preliminare colorato dalla
propaganda. Mettersi in contatto con le Ypg - le Unità di protezione del
popolo - non è stato difficile, è bastata qualche ricerca e un po’ di
Facebook, perché è anche dai social network che si combatte la guerra,
oggi.
Le Ypg sono nate in Siria per contrastare
Assad, e combattono – con risultati importanti – la guerra contro lo
Stato Islamico accanto ai curdi del Pkk, mentre ai peshmerga è affidata
principalmente la resistenza in Iraq. Entrare nelle unità di protezione
del popolo non costituisce reato, il decreto antiterrorismo approvato il
10 febbraio prevede che sia vietato combattere all’estero (da tre a sei
anni di carcere) ma c’è una deroga per chi lo fa contro l’Is o,
comunque, senza avere “finalità terroristiche”. È con le Ypg che si sono
arruolati, da quel che si sa, cinque italiani.
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