Fermato Giuseppe 'Giosi' Ferrandino, del Pd, e altre nove persone. Per
gli investigatori il primo cittadino (presidente regionale Anci) avrebbe
intascato una mazzetta da 330mila euro per la metanizzazione
dell'isola. L'ex premier, tirato in ballo in una intercettazione, si
difende: "Nessun illecito o beneficio"
ISCHIA - Tangenti per 330
mila euro, l'assunzione come consulente del fratello e almeno un viaggio
in Tunisia: sarebbe stato questo, secondo l'accusa, il 'prezzo' pagato
dal colosso delle coop Cpl Concordia, per la corruzione del sindaco di Ischia, Giosi Ferrandino
del Pd, arrestato nell'ambito dell'inchiesta della procura di Napoli su
tangenti pagate per portare metano nei comuni dell'isola campana. Alla
Coop modenese contestati anche legami con la criminalità organizzata
casertana e con amministratori legati a tali ambienti criminali. Il
sindaco è stato già sospeso dal partito con un provvedimento cautelare
adottato dal presidente della commissione di garanzia provinciale di
Napoli Massimo Carrano.
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