ROMA
- «I morti sono 70, i feriti 79, mentre sono oltre 500 gli studenti
tratti in salvo, l’operazione è in corso». Difficile immaginare un tweet
più agghicciante. Anche perchè lo stesso governo del Kenya teme che la
strage jihadista avvenuta ieri, quando il campus studentesco di Garissa è
stato attaccato dagli al Shabaab somali abbia provocato «almeno 50
morti».
Una furia assassina, conclusasi nella notte, che non ha niente di umano.
L’università è diventata luogo di sangue e dolore, i terroristi sono
entrati sparando alla cieca. Centinaia gli studenti (soprattutto
ragazze) rimasti in ostaggio, mentre i fanatici uccidevano senza pietà.
«Abbiamo visto alcuni corpi decapitati quando siamo scappati - ha
riferito una studentesa scampata all’eccidio, Winnie Njeri -. È stato
orribile, loro (gli al Shabaab, ndr) hanno assassinato brutalmente molte
persone».
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