Il Garante della privacy punisce così l’azienda delle telecomunicazioni per pratiche di marketing eccessive. “Una persona è stata chiamata 155 volte in un mese”
ROMA - Poco meno di 28 milioni di euro: 27,8 per l’esattezza. E’ la multa partita dal Garante della privacy e consegnata a Tim per il continuo uso dei dati troppo disinvolto ed illecito nelle sue attività di marketing. “Violazioni che hanno interessato nel complesso milioni di persone”, fa sapere Antonello Soro, il garante, che ha ricevuto dal gennaio del 2017 ai primi mesi del 2019 centinaia di segnalazioni.
Parliamo di chiamate promozionali indesiderate effettuate senza consenso o nonostante l’iscrizione delle utenze telefoniche nel Registro pubblico delle opposizioni, oppure ancora malgrado il fatto che le persone contattate avessero espresso alla la volontà di non ricevere telefonate promozionali. Irregolarità nel trattamento dei dati venivano lamentate anche nell’ambito dell’offerta di concorsi a premi e nella modulistica sottoposta agli utenti da Tim
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