Federambiente: poca differenziata, metà della spazzatura finisce in discarica. Non basta rivedere le linee guida sulla produzione, bisogna aumentare l'attività di riciclo. A Venezia si butta nelle cave solo il 3% degli scarti, a Bologna il 19%. A Roma la quota sale all'80%
di PAOLA COPPOLAROMA - Partono tutti dalle case degli italiani, ma subito ciascuno prende la sua strada. Alla fine quasi un sacchetto di rifiuti su due finirà in una discarica. Ma se si mette da parte il dato nazionale (il 45% dei rifiuti finiti in discarica nel 2008, dati Ispra) si scoprono i tanti viaggi della spazzatura, perché ci sono città che hanno sposato un modello virtuoso o cercano di avvicinarsi, e altre che sono ancora lontane, soprattutto al sud.
A Torino la differenziata è al 41,5%, a Roma è un sacchetto su cinque, a Bari poco di più, a Napoli appena il 19%. Carta, vetro, plastica, metalli, distinti e raccolti, prendono la via del recupero. Per la parte non riciclabile c'è chi ha azzerato il ricorso alla discarica, come Milano o Venezia. Resta meta finale a Bari, dove i rifiuti indifferenziati sono prima trattati nell'impianto di stabilizzazione, ma anche nella capitale.
A Torino la differenziata è al 41,5%, a Roma è un sacchetto su cinque, a Bari poco di più, a Napoli appena il 19%. Carta, vetro, plastica, metalli, distinti e raccolti, prendono la via del recupero. Per la parte non riciclabile c'è chi ha azzerato il ricorso alla discarica, come Milano o Venezia. Resta meta finale a Bari, dove i rifiuti indifferenziati sono prima trattati nell'impianto di stabilizzazione, ma anche nella capitale.
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