Campagne di firme pro e contro lo scrittore
ROMA- Dopo la raccolta di firme per le dimissioni di Claudio Scajola e di Gianfranco Fini, il Giornale parte con una nuova campagna, questa volta contro Roberto Saviano "che dà del mafioso al Nord", come recita il titolo di apertura del quotidiano. "L'autore di Gomorra - scrive nell'editoriale Vittorio Feltri - con toni ispirati da guru, fra un sospiro e un pianto dice che la criminalità terrona ha sfondato la linea del Po e prossimamente sfonderà anche quella del Piave". "Prepariamoci - ironizza - a pagare il pizzo e a sostituire nelle comunicazioni gli sms con i pizzini", a "convivere con il picciotto e il mammasanitssima, con l'ominicchio e il quaquaraquà". Stando a Saviano, prosegue Feltri, la profezia di Sciascia (Milano sarà sicilianizzata) sembra "avverata. Ma il ministro Maroni non ci crede e nel suo piccolo s'incazza: come, questo governo quanto nessun altro prima, si è distinto nele botte alla mafia" e "un giovanotto campano letterariamente fortunato salta su a dire che la Lega fa affari con la cupola? Ma ci faccia il piacere...". Visti gli ascolti di 'Vieni via con me', "la mafia evidentemente tira, non solo di coca" ed è "un argomento che oltre a far girare le rotative della Mondadori, nella presente circostanza fa girare anche le balle a quelli del Nord, leghisti in particolare, accusati di ospitare in Padania il fior fiore delle cosche". "Si calmi signor Gomorra - conclude il direttore editoriale del Giornale - Sondrio non è Casoria. Como non è Torre Annunziata. Brescia non è Corleone. Il Nord ha le sue grane e se le gratta. Lei si gratti le sue e non si illuda di potersi sentire meglio dicendo male di chi paga il conto per tutti, anche per i mafiosi e per quelli che li tollerano, rendendosi di fatto loro complici".
CONTROMOSSA DI ART.21 - "Grazie a Saviano e a tanti altri giornalisti che coraggiosamente, e spesso silenziosamente indagano sulla criminalità, sui rapporti tra mafia, economia e politica se si sia aperto uno squarcio, uno dei tanti muri di omertà di questo Paese, e se si è arrivati agli arresti di capi clan come Antonio Iovine": comincia così la raccolta di firme lanciata da Articolo21 a favore di Roberto Saviano, in risposta a quella del 'Giornale'."Siamo con Saviano - dice Stefano Corradino, direttore di Articolo 21 - e con tutti i Saviano che ogni giorno dalle redazioni più grandi a quelle più sperdute ingaggiano una battaglia difficile e rischiosa contro la criminalità e i suoi intrecci perversi. Giornali e tv, giustamente, hanno fatto gli elenchi dei criminali di mafia, camorra e 'ndrangheta compiuti sotto questo governo. Ci piacerebbe altresi' che stilassero anche una lista di tutti i cronisti che da nord a sud rischiano la propria pelle per raccontare la verità. Se poi hanno ancora spazio - conclude Corradino - potrebbero ricordare quanti e quali sono i deputati, i senatori, gli assessori, e i consiglieri su cui pendono pesanti accuse di mafia". Tra le prime adesioni, oltre al portavoce dell'associazione Giuseppe Giulietti, il deputato Fli Fabio Granata, vicepresidente della Commissione Antimafia.
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