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giovedì 18 novembre 2010

Imprenditore antiracket: «Lo Stato mi ha abbandonato, vendo gli organi su eBay»

Fece arrestare otto estorsori 

 

Subì la vendetta delle cosche che lo hanno costretto a chiudere. «Ora vendo il mio corpo per ricominciare»



Ignazio Cutrò
Ignazio Cutrò
AGRIGENTO - Aveva denunciato i suoi estorsori e, per questo motivo, era stato preso ancor più di mira dal racket che gli ha reso la vita impossibile. Dopo l'arresto di otto dei suoi aguzzini per il costruttore di Bivona (Agrigento), Ignazio Cutrò, 44 anni, la vita si è fatta maledettamente difficile. Un inferno. Soprattutto se lo Stato - come lui stesso denuncia - gli ha voltato le spalle, costringendolo a combattere da solo contro la mafia della Bassa Quisquina. Così gli attentati non sono cessati e le sue attività sono finite rapidamente a rotoli. Tanto che ora Cutrò, dopo tanti appelli inutili, si vede costretto a un gesto clamoroso per richiamare di nuovo l'attenzione sulla sua storia: mette in vendita su eBay i suoi organi. «Mi trattano come un lebbroso - racconta l'imprenditore edile che ha visto tanti suoi mezzi distrutti e sabotati dal racket - eppure ci siamo mossi per aiutare gli altri». Cutrò ricorda infatti che è stato tra i fondatori dell'associazione antiracket "Libera Terra" che più si è battuta per far crescere tra commercianti e imprenditori dell'agrigentino una cultura e una sensibilità antimafia. Ma è servito a poco. Assediato dalle cosche, Ignazio ha visto sfumare il sogno di una vita: l'impresa che dava lavoro a una ventina di addetti ha cessato l'attività e ora, per cominciare, l'imprenditore-coraggioso sui vede costretto al gesto plateale sulla casa d'asta on line: mettere in vendita il suo corpo. 


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