GIAPPONE, TORNA LA PAURA
L'ultima scossa che ha colpito ieri il paese ha provocato delle perdite d'acqua nella centrale di Onagawa. Nessun nuovo problema alla centrale di Fukushima, i controlli hanno avuto esito negativo. E dal 18 aprile la Toyota riprende la produzione
TOKYO - La terra trema ancora in Giappone e torna l'allarme per la stabilità delle centrali nucleari disseminate nell'arcipelago. Stavolta tocca a quella di Onagawa (prefettura di Miyagi) dove a seguito del forte terremoto di ieri, che ha avuto la magnitudo di 7.4 e che ha registrato finora tre morti e centinaia di feriti, sono state rilevate delle perdite d'acqua. La Tohoku Electric, il gestore dell'impianto già disattivato dopo il sisma/tsunami dell'11 marzo, ha fatto sapere che le perdite rilevate sarebbero 8-9, legate alle vasche di raffreddamento del combustibile spento dei reattori n.1 e 2. Tuttavia, la Tohoku ha precisato che non c'è stato alcun cambiamento dei livelli di radiazioni all'esterno della struttura.
Due delle tre fonti di energia esterne sono saltate per il sisma, lasciandone solo una al raffreddamento del combustibile spento le cui operazioni si sono fermate brevemente e poi ripartite: anche in questo caso, la radioattività non è aumentata. Una seconda fonte esterna a Onagawa, invece, è stata riattivata questa mattina, ha spiegato Hidehiko Nishiyama, portavoce dell'Agenzia nipponica per la sicurezza nucleare, ricordando che la struttura ha i generatori di riserva in ordine.
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