I cadaveri sono stati recuperati mercoledì scorso e pare siano morti un'ora dopo il sisma. I tecnici della Tepco non sono riusciti a sigillare la perdita di acqua dal nostro inviato PIETRO DEL RE
TOKYO - A giudicare dallo spazio sui telegiornali e dall'onore che gli hanno immediatamente tributato le autorità giapponesi, sono loro i primi eroi di Fukushima: due operai della centrale nucleare scomparsi il giorno del doppio cataclisma, l'11 marzo scorso. Avevano 21 e 24 anni: i loro corpi sono stati ritrovati dopo il drenaggio dell'acqua contaminata che aveva invaso un sotterraneo. Per la Tepco, l'azienda che gestisce l'impianto, sarebbero morti per le ferite multiple riportate, o forse per annegamento. Dall'autopsia, risulta che il loro decesso è avvenuto un'ora dopo il terremoto delle 14:46. Una volta ripescati, i loro corpi sono stati decontaminati, visto che da allora l'impianto ha cominciato a rilasciare dosi enormi di radioattività.
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