Cinquantamila persone mettono il Parlamento sotto assedio contro il piano di austerity.
È battaglia nelle strade del centro, banche e negozi a fuoco.
TONIA MASTROBUONI
inviata ad atene
Alle cinque e un quarto, poco dopo l’inizio della manifestazione, arrivando da nord a piazza Syntagma la tensione si taglia già col coltello e l’aria è intrisa di lacrimogeni. Molti risalgono veloci dalla piazza, ci vengono incontro tossendo, con i fazzoletti sul naso. Un flusso di gente, capiremo più tardi, che non torna a casa, ma arretra. Aspetta. Si ferma nelle strade laterali per poi tornare in piazza. Lo farà tutto il giorno, tutta la sera. I greci, stasera, vogliono essere qui.Voglio esprimere tutta la loro stanchezza ed esasperazione. Micka sintetizza lo stato d’animo che ritroviamo in molti. «Io non posso starmene a casa a vedere la manifestazione in tv, ho troppa rabbia dentro, voglio stare qui, voglio che il governo capisca che deve andare a casa, che i greci non lo vogliono più, così come non vogliamo l'Europa. Noi vogliamo ricominciare. Da soli. E ce la faremo». Poi indica un gruppetto di ragazzi con i cappucci e le maschere antigas calate in viso: «ecco, ci sono anche i black bloc, faranno disastri e alla fine si parlerà solo di loro».Continua qui
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