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sabato 18 febbraio 2012

Il Paese non risparmia più nuovi depositi giù dell'80%

Banche senza ossigeno, in piedi solo grazie all'aiuto della Bce. Il governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, auspica maggiore sostegno alla crescita. Crolla anche la domanda di prestiti per investimenti fissi: -50% nel quarto trimestre 2011  di ANDREA GRECO 

 

DUEMILAUNDICI fuga dalle banche. Nell'anno della crisi sovrana gli italiani danno e chiedono sempre meno ai loro istituti. Solo 25 miliardi di contributo dai privati alla raccolta bancaria (-80% su base annua), di cui solo 6 dai depositi. Per contro, nel quarto trimestre 2011 la domanda di credito per investimenti fissi è crollata: meno 50%, peggio che dopo il crac Lehman.

L'ossigeno creditizio, che in tempi normali viene per quasi metà del totale da famiglie e imprese, è stato fornito per quote rilevanti dalla Bce, senza il cui generoso sostegno, attesta il bollettino Abi, l'Italia avrebbe rischiato il blocco delle attività economiche. Colpa dell'attacco mondiale al rischio Paese, che tra luglio e novembre ha portato il differenziale Btp-Bund a 570 punti base. 


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