Guariniello: "Gli imputati temevano quest’indagine. Uno mi fece spiare prima ancora che iniziassimo"
ALBERTO GAINO
Torino
tre giudici di Stephan Schmidheiny e di Jean Louis de Cartier si sono presi quasi tre mesi di tempo per riflettere e definire gli orientamenti della sentenza Eternit che verrà letta oggi dal presidente Giuseppe Casalbore, forse per ore, considerati i numeri «impossibili» di questo processo trasnazionale. Prima ci sarà ancora la breve replica di un difensore, l’avvocato Cesare Zaccone, decisa per consentire più che altro al collegio giudicante di ritirarsi in «pre-camera di consiglio» dal 21 novembre scorso e prepararsi a giudicare l’erede svizzero della multinazionale dell’amianto, ripresentatosi come filantropo nella sua seconda vita, e un anziano barone belga, accomunati nella stessa richiesta di pena: 20 anni di carcere.Continua qui
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