Dieci giorni dopo la rivelazione della presunta "moglie" di Gesù
attestata da un frammento di papiro, scende in campo l'Osservatore
romano, con un corsivo del direttore Giovanni Maria Vian dal titolo: "In
ogni caso, un falso". La storia del frammento, "molto problematico e
controverso", è raccontata "con prudenza e rigore" sul giornale vaticano
dal coptologo Alberto Camplani, che insegna storia del cristianesimo
all'università di Roma la Sapienza ed è stato tra gli organizzatori del
convegno internazionale teatro del clamoroso annuncio. "Annuncio -
scrive Vian - preparato senza lasciare nulla al caso: testate americane
preavvertite, una conferenza stampa preventiva tenuta da Karen King per
preparare uno scoop mondiale che però è stato subito messo in
discussione dagli specialisti. Ragioni consistenti indurrebbero a
concludere che il papiro sia anzi una maldestra contraffazione (come
tante altre provenienti dal Vicino Oriente) che potrebbe essere stata
finalizzata alla vendita, da parte di un privato a una prestigiosa
istituzione, del frammento e di altri manoscritti. Nel quadro, del tutto
implausibile, di una lettura del fenomeno gnostico tendenziosa e
piegata a un'ideologia contemporanea che con la vicenda storica del
cristianesimo antico e con la figura di Gesù non ha nulla a che vedere.
Insomma - conclude l'Osservatore romano - in ogni caso un falso"
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