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mercoledì 19 settembre 2012

Usa, i lupi sono tornati e si riapre la caccia


Un esemplare di lupo fotografato nel parco di Yellowstone, nella zona delle Montagne Rocciose (Fonte: www.alamy.com)

Via libera negli Stati Uniti, ma gli animalisti insorgono

Paolo Mastrolilli
inviato a New York
Basta ballare con i lupi, adesso si torna a sparare. In teoria è una notizia buona, perché significa che questi animali non sono più in via di estinzione, almeno negli Stati Uniti. In pratica, però, la decisione di riaprire la caccia in molte regioni del Paese sta già scatenando le polemiche.

Il rapporto tra uomini e lupi è complicato da sempre, anche senza scomodare Cappuccetto Rosso. In America, però, è stato a lungo una questione di sopravvivenza. Il mito tramandato dal secolo scorso ci ha insegnato che gli immigrati in cerca della nuova frontiera avevano tre grandi problemi da superare: le difficoltà climatiche, risolte con l’aria condizionata, le case in muratura riscaldate, e i moderni mezzi di trasporto; la convivenza con chi era arrivato prima, imposta agli indiani attraverso la guerra; e la competizione con le forze della natura, tipo orsi, serpenti, bisonti e appunto lupi, che era impossibile rinchiudere nelle riserve con i convincenti argomenti delle armi prima, e dei trattati di pace poi. Per questo genere di nemici, quindi, erano rimaste solo le armi: «Un secolo fa - ha detto al “Washington Post” Jamie Rappaport Clark, presidente dell’organizzazione Defenders of Wildlife - noi americani combattemmo contro i lupi per il dominio del territorio. Vincemmo. Ora dobbiamo trovare il modo di equilibrare le esigenze della natura con quelle degli uomini».

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