Fino al 10 ottobre il Fotografia Festival Internazionale di Roma, dedicato quest'anno al tema del lavoro, presenta Mario Carbone/Posto Fisso. Marina Abramovic e Ulay a Bologna, 1977:
una mostra, curata da Paola Paleari e Paola Scremin, ospitata alla
foto-libreria galleria in via degli Ombrellari 25 (Borgo Pio) che rende
omaggio al lavoro di un fotografo e regista italiano e a quello di
un'artista fra le più significative della scena internazionale. Classe
1924, fotografo di formazione e per passione, Mario Carbone nel 1977, in
occasione delle Settimana internazionale della Performance alla
Galleria d'Arte Moderna di Bologna seguì e documentò il lavoro concepito
da Marina Abramovic con Ulay, suo partner dell'epoca: Imponderabilia,
una delle creazioni più note dell'artista serba. I due artisti nudi,
si posizionarono l'una di fronte all'altro in un varco del museo. Per
oltrepassare questa "porta umana" i visitatori erano costretti a
cambiare posizione, rivolgendosi verso uno dei due partner. Il transito
del pubblico veniva registrato da una telecamera e ciò permetteva a
coloro che avevano appena superato il varco di rivedersi, di osservare
la propria reazione suscitata dal contatto con i due corpi nudi. Imponderabilia è dunque un'opera che traccia e registra dal vivo i limiti della comunicazione mettendo in discussione l'idea del posto fisso, appunto.
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