Entro agosto il ministro del Lavoro Poletti conta di varare tutti i
decreti attuativi della delega. Compreso quello che modifica l'articolo 4
dello Statuto aprendo all'uso delle nuove tecnologie per monitorare
impianti e strumenti di lavoro. Ma nel frattempo il Consiglio d'Europa
ha fissato precisi paletti: "Vietato sorvegliare attività e
comportamenti dei dipendenti"
Microchip negli scarponi da lavoro o negli elmetti, gps integrato nelle cinture, braccialetti vibranti ai polsi “come ai carcerati” o videocamere: le nuove tecnologie stanno rendendo il lavoratore sempre più simile a un cyborg controllabile in stile Grande Fratello. Le giustificazioni delle aziende che applicano questi congegni (“aumentiamo la sicurezza
e miglioriamo l’organizzazione del lavoro”, è il ritornello) non
convincono però in pieno. Molti lamentano che si tratta solo di un modo
per controllare in modo più stringente i ritmi di produzione e
“spremere” il dipendente. E la Fiom punta i piedi: il segretario Maurizio Landini ha
chiarito che il sindacato dei metalmeccanici anche su questo fronte
punta a “mantenere le norme contrattuali e legislative preesistenti”.
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