Un commando armato con esplosivi ha fatto irruzione nel campus di
Garissa in cui studiano soprattutto allievi cristiani. Raid all'alba,
poi 16 ore di sparatorie ed esplosioni nella battaglia con le forze di
sicurezza che assediavano l'istituto per cercare di liberare gli
ostaggi. L'azione rivendicata dai qaedisti somali, ma il capo sarebbe
l'ex direttore keniano di una scuola teologica.
NAIROBI - Torna il terrore
in Kenya. All'alba un commando armato ha attaccato un college
universitario nella città di Garissa, nella parte nord-orientale del
Paese, a circa 150 chilometri dal confine con la Somalia. Ci sono state
diverse esplosioni. Secondo il ministro dell'Interno kenyano il
bilancio finale è di 147 morti, quasi tutti studenti ai quali si
aggiungono due poliziotti, un soldato e due guardiani della scuola. I
quattro terroristi che componevano il commando, secondo fonti delle
forze di sicurezza, avevano esplosivi legati su tutto il corpo e "sono
esplosi" quando i soldati hanno cominciato a sparargli addosso.
L'attacco è cominciato all'alba. I jihadisti hanno preso d'assalto il
campus intorno alle 4,30 ora italiana: hanno sparato alle due guardie al
cancello di ingresso e poi, una volta entrati, hanno aperto il fuoco a
caso, prima di asserragliarsi in uno dei dormitori degli studenti.
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