Claudio Giardiello, era imputato in un processo per bancarotta. Ha
sparato in aula, poi è andato a cercare il giudice nel suo ufficio e lo
ha ucciso. Lo sparatore arrestato un'ora e mezza dopo a Vimercate.
Polemiche sulla sicurezza
Ha fatto una strage, ha ucciso tre persone e ne ha ferite due. Poi si è barricato dentro il tribunale di Milano ed è fuggito in moto per più di trenta minuti. Tutto è successo dentro il Palazzo di giustizia di Milano dove Claudio Giardiello - imputato per bancarotta fraudolenta - ha sparato nell'aula del terzo piano, dove era in corso il processo per il fallimento dell'immobiliare Magenta di cui Giardiello è socio di maggioranza. Al bilancio delle vittime va aggiunta anche una quarta persona che è stata trovata morta, ma senza segni di violenza: è probabile - questa è la prima ricostruzione - che sia morta per malore.
La dinamica. Secondo una
prima ricostruzione, Giardiello era seduto tra i banchi del pubblico
quando, mentre era in corso il controesame di un testimone da parte del
pm è scoppiato un litigio in aula. A quel punto ha estratto la pistola e
ha sparato uccidendo l'avvocato Lorenzo Alberto Claris Appiani con un
colpo al cuore e ha ferito un'altra persona in maniera gravissima. Poi è
sceso di un piano, ha raggiunto l'ufficio di Fernando Ciampi, giudice
fallimentare e ha di nuovo sparato, uccidendo il magistrato sul colpo.
Dopo essere rimasto nascosto nel tribunale per più di un'ora, Giardiello
è fuggito in moto. Ed è stato arrestato a 30 chilometri dal luogo della
strage. Oltre all'avvocato e al giudice, la terza vittima è Giorgio
Erba, coimputato di Giardiello al processo, morto mentre lo stavano
operando.
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